TENNIS, INTERNAZIONALI D’ITALIA/ Murray spezza il dominio di Djokovic e Nadal. Lo scozzese nel giorno del suo 29° compleanno conquista il Foro Italico

murray tortadi Marco Valerio/

Tutti ad aspettare Novak Djokovic. Ma il re di Roma è Andy Murray, che in un’ora e 35 minuti, con un doppio 6-3, si prende la rivincita una settimana dopo la finale di Madrid e vince gli Internazionali d’Italia. E’ il decimo successo di Murray in carriera contro il serbo, su 33 incontri complessivi, nel giorno del suo 29° compleanno. E’ la vittoria della serenità dello scozzese sul perenne nervosismo di Djokovic, che tra warning e liti con il giudice di sedia per un match che (secondo lui) andava sospeso per la pioggia, non riesce mai a trovare continuità di gioco, soprattutto sui turni di servizio avversari. La pioggia, leggera ma costante, c’era pure per Murray però, che rompe però il dominio romano targato Nadal-Djokovic: era dal 2004 che a Roma non vinceva uno tra lo spagnolo e il serbo. Buon per Murray, che sulla terra non è più un outsider, anzi ora si presenta al Roland Garros con grandi chance di vittoria. Djokovic omaggia il vincitore: “Andy ha meritato di vincere, ha giocato meglio di me” E mentre il vincitore saluta in italiano con un classico “ciao Roma”, sul Centrale arriva pure una torta per festeggiare compleanno e torneo: giornata indimenticabile per il tennista scozzese.

Il primo set è di Andy Murray. Ancora una volta dunque Novak Djokovic fallisce l’approccio al match dopo quelli con Bellucci e Nishikori. Il punteggio dice 6-3 in 46 minuti di gioco, con il serbo che ha vinto solo cinque punti sul servizio dello scozzese. Decisivo il break al quarto gioco. Break che poi Murray ha portato fino in fondo, senza concedere neppure una possibilità di rientro a Nole, che ha preso anche un warning dall’arbitro per aver scagliato la racchetta in tribuna dopo un rimbalzo in campo. Nervosissimo il serbo.

Nel secondo set la storia pare invertirsi ma Nole è sempre più nervoso. Djokovic tiene i primi due turni di servizio concedendo solo un punto a Murray, mentre conquista una palla break nel primo turno dello scozzese e altre due sul secondo, senza però riuscire nell’impresa. Ma è un’illusione, si arriva sul 2-2. E nel quinto game l’occasione se la procura Murray: Nole nulla può, Andy strappa il servizio e va avanti 3-2 grazie a una super risposta di rovescio e successiva chiusura a rete con volée incrociata di dritto. Un set e un break avanti, dopo un’ora e 16 minuti. Nel sesto game Murray esce da una situazione complicata sul 30-30 e si porta 4-2. Nole pare quasi all’angolo, per di più innervosito da qualche goccia d’acqua pressoché costante, ma riesce a mantenersi in scia anche grazie a un nastro amico. Al cambio campo, sul 3-4, ha uno scambio di vedute pesante con l’arbitro argentino Steiner: “Non voglio giocare più, sta piovendo da un’ora, si scivola”. Il pensiero, forse, è alla caviglia infortunata la sera prima con Nishokori. Ma si continua. Ancora Murray al servizio: Nole ci prova, lo scozzese da 15-30 fa tre punti consecutivi e si garantisce la possibilità di servire per il match: è 5-3. Ma non ce n’è bisogno. Perché fa tutto Djokovic: sbaglia due colpi di tre metri, poi con un doppio fallo manda Andy sul 15-40. E al primo match point non chiude un punto sotto rete, lasciando campo libero per il 6-3 che incorona Murray nuovo re di Roma del tennis.

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