TEMPI SUPPLEMENTARI/ Il caos arbitro-Var e la dura legge dell’ex lanciano la Juventus a Firenze. Bernardeschi: dagli insulti alla perla

di FABIO CAMILLACCI/ La dura legge del gol cantavano gli 883 sul finire degli anni 90. All’Artemio Franchi di Firenze per l’anticipo del venerdi valido per la 24° giornata di Serie A, va in scena invece: la dura legge dell’ex. E’ infatti Federico Bernardeschi a lanciare la Juventus che batte 2-0 la Fiorentina volando momentaneamente in testa alla classifica in attesa di Napoli-Lazio.  Allegri lancia il grande ex viola titolare e lui ringrazia spaccando la partita con una punizione alla Dybala; un autentico tiro mancino per il portiere dei gigliati Sportiello, non esente da colpe. Un Bernardeschi tartassato di fischi e insulti da parte dei suoi ex tifosi, fin dal momento in cui è sceso dal pullman; ma lui, non si è curato di loro giocando in maniera scanzonata, così come aveva previsto alla vigilia il tecnico bianconero. Bernardeschi apre le marcature, Higuain chiude il conto: tutto questo nella ripresa. Breve nota: un anticipo al venerdi perchè la settimana prossima torna la Champions League e la Juve se la vedrà col Tottenham allo Stadium per l’andata degli ottavi di finale. Un aspetto che potrebbe aver condizionato i bianconeri non certo brillanti a Firenze. Senza dimenticare le tante assenze pesanti, nonostante la lunga e forte rosa juventina.

Le solite polemiche da Var. Ci risiamo: la pessima Var, o il pessimo Var fate voi, colpiscono ancora. Ribadiamo il concetto: con questa orribile “moviola in campo” non è più calcio, ma, football americano. Uno schifo che castra le emozioni, le bellezze del calcio. Uno schifo perchè la tecnologia è usata da schifo dagli arbitri di turno. Per questo ennesimo scempio ringraziamo l’ex presidente Figc Carlo Tavecchio che ne ha fatte più di Carlo in Francia. Così come continuano a farne più di Carlo in Francia i mediocri arbitri italiani. Già erano scarsi, ora siamo al parossismo perchè non sanno gestire la tecnologia. Minuto 18 del primo tempo: tocco di braccio di Chiellini su tiro di Benassi e Guida fischia un calcio di rigore per la Viola. Rigore che in realtà non verrà mai battuto. Veretout passa tre minuti abbondanti ad aggiustarsi il pallone sul dischetto, mentre l’arbitro resta agganciato all’auricolare in attesa di comunicazioni via Var. Il temutissimo “silent check”. Ma mi faccia il piacere! Così avrebbe esclamato il grande Totò, napoletano come Guida. A proposito, applausi pure al designatore che ha mandato un napoletano tifoso del Napoli ad arbitrare la Juventus. Questo è il risultato. Alla fine della fiera, penalty revocato per un fuorigioco di rientro di Benassi. Ma si può? E’ assurdo tutto questo: abolite questo aborto di Var per favore. Non se ne può più. E sia chiaro: non diciamo questo perchè c’è di mezzo Madama. Anzi, finora arbitri e Var hanno di gran lunga favorito il Napoli, aiutandolo a restare in vetta. Non si può vivisezionare in campo un episodio come accade nelle trasmissioni sportive. Questo è un altro sport, non chiamatelo calcio.

La perla di Berna e la mazzata del “Pipita”. Il caos arbitrale non demoralizza la Fiorentina che continua a spingere sull’acceleratore. La Juve contiene ma fa fatica a uscire dalla propria metà campo. Non a caso è la Viola ad andare nuovamente vicina al vantaggio prima dell’intervallo: Gil Dias in contropiede colpisce il palo dopo aver evitato l’intervento di Lichtsteiner. La partita a questo punto si accende per qualche fallo di troppo e anche per un testa a testa Milenkovic-Higuain (provocato dal giovane serbo). La svolta nella ripresa, quando il più fischiato e insultato dai fiorentini sugli spalti, diventa l’eroe della serata per i tifosi bianconeri. E’ l’11’ e Bernardeschi diventa uno e trino: prima si procura una punizione da buona posizione (fallo di Badelj), poi la trasforma nell’uno a zero. Nonostante la seconda mazzata della serata, la Fiorentina non si arrende e Pioli si gioca la carta Thereau. L’attaccante francese costringe subito Buffon a un intervento prodigioso dei suoi per evitare il pareggio. Allegri invece toglie Marchisio e inserisce Douglas Costa ridisegnando la squadra con il 4-4-1-1 e il brasiliano in versione Dybala. La Viola ci prova ancora con una conclusione di Badelj che diventa insidiosa perchè deviata da Benassi. I titoli di coda però li scrive Higuain, che al Franchi si esalta spesso: lanciato dal destro di Chiellini, l’argentino brucia Sportiello con un tiro chirurgico dei suoi. La dura legge del gol…

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