TEMPI SUPPLEMENTARI/ Crollo Napoli a Udine, addio sogno scudetto? Roma scatenata: poker giallorosso alla Lazio e Lotito caccia Pioli. Si accentua la decadenza di Milano

el shaarawydi Fabio Camillacci/

Domenica amara per il Napoli: crolla a Udine nel “lunch match” della 31° giornata, precipita a -6 dalla Juventus capolista, e forse dice addio ai sogni tricolore. Brutta mazzata per gli Azzurri alla “Dacia Arena”, un crollo simile a quello di Bologna nel giorne d’andata, anche in quell’occasione si giocò alle 12.30. Evidentemente, l’anticipo dell’ora di pranzo è indigesto per i partenopei. Vittoria netta e meritata quella dell’Udinese: 3-1. Il cambio in panchina, De Canio (ex Napoli) al posto di Colantuono, pare aver giovato ai friulani; quattro punti nelle ultime due gare e soprattutto il ritorno alla vittoria che mancava da tempo. Un successo che allontana i bianconeri dalla zona retrocessione.

Il match di Udine. Napoli nervoso e mai in partita. Il solito Higuain pareggia il vantaggio di Bruno Fernandes su rigore: 30° gol stagionale per il super capocannoniere della Serie A 2015-2016. Ancora Bruno Fernandes su rigore (il secondo concesso dall’arbitro Irrati ai friulani; c’erano entrambi) spreca l’opportunità del nuovo vantaggio facendosi parare il tiro da Gabriel, sostituto dell’infortunato Reina. A proposito, la difesa napoletana senza il portiere spagnolo è apparsa spaesata, priva di una guida. D’altronde, l’estremo difensore brasiliano non ha l’esperienza e il carisma di Pepe. Gabriel peraltro in chiusura di primo tempo con uno svarione favorisce il raddoppio Udinese firmato ancora Bruno Fernandes, che si riscatta dopo l’errore dal dischettoProteste vibranti del tecnico partenopeo Sarri in occasione del secondo rigore ed espulsione per lui. Thereau a inizio ripresa chiude il conto. C’è però ancora spazio per l’espulsione di Higuain: doppio giallo per proteste, sceneggiata, insulti all’arbitro e lacrime di un “Pipita” nervosissimo come l’anno scorso. Un “Pipita” placato e accompagnato fuori dal campo dai compagni.

Roma: tutto facile nel “Derby del Cupolone” e terzo posto quasi in tasca. Il netto divario che c’è oggi tra Roma e Lazio si è visto tutto nella stracittadina della Capitale. Inevitabile il 4-1 finale firmato El Shaarawy, Dzeko, Florenzi e Perotti. Francesco Totti ha vissuto in panchina il suo ultimo derby in maglia giallorossa. Patron Pallotta non rinnoverà il contratto al Capitano 40enne; anche se la telenovela potrebbe avere ancora sviluppi clamorosi. Partita senza storia quella dell’Olimpico, Roma assoluta padrona del campo dall’inizio alla fine. Sussulto Lazio solo dopo il 2-0; accorcia Parolo ma la Roma non crolla psicologicamente come in passato, reagisce, firma il poker e consolida il terzo posto. Florenzi e compagni sono a +7 dalla Fiorentina: oggi ennesimo mezzo passo falso casalingo per i viola contro la Sampdoria dell’ex Montella. L’Inter invece cade in casa contro il Torino nel posticipo (1-2 granata) e precipita a -8 dai giallorossi. Roma che intanto torna a guardare pure al secondo posto: ora è lontano solo 4 punti e il 25 aprile prossimo è in programma Roma-Napoli. Rivoluzione in casa Lazio: esonerato Pioli e squadra a Simone Inzaghi. Biancocelesti in ritiro anticipato a Norcia e Lotito duramente contestato dai tifosi laziali.

Crollo Milan a Bergamo. Ribaltone Atalanta: gli orobici reagiscono al gol del vantaggio rossonero firmato da Luiz Adriano dal dischetto e vincono il match con le reti di Pinilla (attaccante cileno discontinuo che sa però realizza gol meravigliosi in acrobazia) e Gomez. Mihajlovic sempre più sulla graticola e squadra contestata dai tifosi milanisti. E adesso il sorprendente Sassuolo è a un solo punto dal Milan; a rischio anche il 6° posto per il “Diavolo”.

Lotta salvezza, tutto come prima. Sconfitte per Frosinone (0-4 nella Genova rossoblù), Carpi (1-3 col Sassuolo nell’anticipo del sabato) e Palermo (3-1 a Verona contro il Chievo). Udinese, Genoa, Samp e Atalanta ne approfittano per portarsi in una posizione di classifica più tranquilla. Salvo colpi di scena clamorosi, l’impressione è che, Verona a parte (gli scaligeri ultimi e già spacciati domani giocano a Bologna), la lotta per evitare gli ultimi 2 posti che portano in B sarà tutta tra Carpi, Frosinone e Palermo.

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