TEMPI SUPPLEMENTARI/ Champions League: una bella Roma spaventa il Real Madrid, giallorossi condannati dagli episodi

ronaldo 2di Fabio Camillacci/

Brava Roma, ci hai provato. Purtroppo non è bastato, per tanti motivi. Perchè il Real Madrid, corsa per 2-0, rimane il Real Madrid, cioè una squadra ricca di campioni capaci di sfoggiare autentiche magìe in qualsiasi momento, come quella di Cristiano Ronaldo che sblocca il punteggio al 57′: magia peraltro favorita da una sfortunata deviazione di Florenzi. Ma anche perchè l’arbitro ceco Kralovec non vede due rigori per altrettanti falli commessi dal portiere Navas su El Shaarawy e dal difensore Carvajal su Florenzi. E se il primo mancato penalty era difficile da vedere alla luce della dinamica dell’azione, il secondo ha del clamoroso abbaglio. Lesa maestà concedere un rigore contro la “Casa Blanca”? O debolezza politica italiana nell’Uefa? Entrambe, diciamo. A proposito, “Mister Magoo” era in tribuna, il riferimento ovviamente è al presidente della Figc Carlo Tavecchio: il re delle gaffe. Una tribuna autorità affollatissima: in pratica c’era il “gotha” del calcio italiano. Da Lippi a Conte, passando per Ranieri oggi timoniere del sorprendente Leicester. D’altronde, in precedenza la Capitale aveva ospitato la cerimonia per la presentazione della candidatura di Roma all’Olimpiade del 2024. Finalmente affollatissimo anche l’intero stadio Olimpico: 55 mila spettatori non si registravano da Roma-Barcellona del 16 settembre scorso, gara valida per la fase a gironi di Champions. Discreta anche la rappresentanza madridista nel settore ospiti e non solo. Tifosi “Merengues” che esplodono a 4 minuti dalla fine per il raddoppio firmato dal talentuoso 22enne Jesè, prodotto della “cantera”. Dunque, come spesso accade nel calcio, sono stati gli episodi a indirizzare questa partita punendo eccessivamente la Roma (nella foto LaPresse-Gazzetta.it: un duello tra Cristiano Ronaldo e Florenzi).

Una Roma ritrovata. La squadra giallorossa tiene bene il campo dall’inizio alla fine, in alcuni tratti mette pure alle corde il grande Real con triangolazioni belle e veloci, verticalizzazioni, pressing e aggressione degli spazi. Migliora anche la tenuta atletica perchè la compagine di Spalletti regge fino al 93′ (3 i minuti di recupero concessi). E migliora soprattutto la tenuta psicologica: la squadra infatti non crolla dopo il vantaggio firmato CR7. In poco tempo, col tecnico di Certaldo alla guida, la Roma ha fatto enormi passi avanti sotto tutti i punti di vista rispetto alla gestione Garcia. C’è ancora molto da migliorare ma la strada è quella giusta e il rammarico aumenta. Se il d.s. giallorosso Sabatini non avesse impedito al presidente Pallotta di licenziare prima l’allenatore francese, De Rossi e compagni adesso sarebbero in lotta per lo scudetto. Tornando alla Champions, va detto che lo 0-2 odierno, pur immeritato, è ora un autentico macigno sulla via del passaggio ai quarti di finale. Al Bernabeu, martedi 8 marzo, servirà un’impresa d’altri tempi per ribaltare il passivo rimediato stasera. Nel calcio tutto è possibile per carità, ma espugnare il tempio dei “Blancos” per 3-0 o 3-1 è quasi impossibile anche per una Roma ritrovata.

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