Supercoppa italiana: figuraccia italo-cinese in mondovisione. Juventus sempre padrona, Lazio battuta 2-0

allegridi Fabio Camillacci/

La nuova stagione calcistica italiana riparte così come era finita la precedente: con la Juventus di Allegri rinnovata si, ma, sempre vincente. La Supercoppa italiana va ai bianconeri che a Shanghai battono 2-0 la Lazio di Stefano Pioli. In mondovisione ,però, va in scena una vera e propria figuraccia italo-cinese. Una figuraccia sotto tutti i punti di vista. Squallida e povera cornice di pubblico allo Shanghai Stadium. Terreno di gioco più simile a un campo di patate che ad un campo di calcio. Pessima regia tv cinese e Rai ridicolizzata. Condizioni meteo tropicali: 35 gradi la temperatura serale, con vento forte, spruzzi di pioggia e tifone nei paraggi. Misteriosi droni che svolazzano nello stadio durante la partita. Insomma, una serie di fattori che contribuiscono a rendere brutta, molto brutta, la gara. I Club e la Lega Calcio di A devono mettersi in testa che la Supercoppa italiana va giocata in Italia. Perché in questo modo, per due soldi in più, non si fa il bene del nostro calcio, anzi: lo si espone al pubblico ludibrio internazionale. Purtroppo, anche in questo ci ritroviamo costretti a prendere esempio da Spagna, Inghilterra, Germania e Francia. In questi Paesi, dove vanno in scena i principali campionati europei, la Supercoppa si gioca in patria.

Il campo. Reso orribile dai recenti concerti e da una cura approssimativa, il terreno di gioco dello Shanghai Stadium come detto somiglia più a un campo di patate. Vi riportiamo alcuni retroscena dei giorni scorsi. Allo Shanghai Stadium vietato l’ingresso ai giardinieri italiani. Dall’organizzazione cinese della Supercoppa no secco alla Lega che aveva chiesto l’accesso di agronomi e giardinieri per rullare il campo e tentare, di migliorare, per quanto possibile, la disastrosa situazione del manto erboso. Inutili i tentativi di mediazione del presidente della Lazio Lotito, del presidente della Lega Beretta e del direttore generale Brunelli. Il capo della UVS e promoter della Supercoppa Wanh Hui non ha ceduto neanche dopo 5 ore di trattative e davanti all’evidenza di aver disatteso gli accordi su manutenzione e controllo del terreno di gioco. Il 5 agosto scorso, all’indomani dell’amichevole tra Sigp Shanghai e Atletico Madrid, la gestione del campo sarebbe dovuta passare in mani italiane, ma così non è stato. Quando mercoledì Lazio e Juventus hanno visitato lo stadio per il sopralluogo la situazione era molto critica, ma qualcosa si sarebbe ancora potuta fare. Dall’UVS, però, è arrivato il no. Nessun intervento italiano, nessun giardiniere italiano. Nessun cedimento neanche dopo l’offerta della Lega: 150mila euro per rizollare il campo dopo la finale. Assurdo tutto questo, semplicemente assurdo.

La diretta tv. Letteralmente imbarazzante la regia cinese: telecamere che non seguono le azioni, replay al momento sbagliato, inquadrature improbabili, continue interferenze di voci (evidentemente tecnici cinesi in difficoltà), il bordocampista Rai Stefano Mattei quasi sempre muto causa problemi di audio e potremmo proseguire a lungo. In tutto questo marasma, il telecronista Alberto Rimedio si è ritrovato più volte a dover precisare che la Rai non era responsabile di tutto questo. D’accordo, però la Tv di Stato per una finale di Supercoppa potrebbe almeno offrire qualcosa di più di un’inascoltabile commento tecnico dell’ex calciatore (mediocre) Tramezzani. In sintesi: telecronache Rai distanti anni luce da quelle di Sky.

La partita. Squadre bloccate per un tempo, assenza di gioco e di emozioni: nessun tiro in porta nei primi 45 minuti. Sorprende la scelta di Allegri che lascia in panchina Dybala preferendogli l’acerbo Coman: la Juventus, causa tante assenze, torna inoltre al caro vecchio 3-5-2, marchio di fabbrica di Antonio Conte. Ripresa più vibrante: il neoacquisto bianconero Mandzukic prima disfa, poi fa. Clamoroso l’errore solo davanti a Marchetti, strepitoso il colpo di testa con cui il croato porta in vantaggio la Vecchia Signora: 1-0 Juve al 68’. Passano 4 minuti e i bianconeri chiudono il match col neoentrato Dybala. Il talento argentino ex Palermo ci mette poco ad apporre il suo timbro sulla partita. Forse Allegri (nella foto LaPresse-Gazzetta.it) avrebbe dovuto farlo giocare fin dall’inizio, ma l’esito finale da comunque ragione al tecnico livornese. Complimenti a lui e alla Juventus che si aggiudica il primo trofeo stagionale con le reti di due nuovi acquisti. Da segnalare tra i migliori in campo: Bonucci e Pogba alla prima uscita col 10 sulle spalle. In sintesi, a due settimane dall’inizio della Serie A, anche senza Tevez, Pirlo e Vidal, la Juve rimane la squadra da battere. Troppo superiore alle altre: rinnovata ma sempre vincente. Però per favore, dal prossimo anno riportiamo in Italia la Supercoppa italiana.

 

Commenta per primo

Lascia un commento