Sfiorato ieri il 40% di votanti, ma urne aperte anche oggi dalle 7 alle 15 per il Referendum sul taglio dei parlamentari, per eleggere i nuovi consigli regionali in 7 regioni, e i sindaci e i consiglieri in 962 Comuni

Nella prima giornata di voto (oggi urne aperte di nuovo dalle 7 alle 15) per il Referendum nazionale sul taglio del numero dei parlamentari, per le elezioni regionali in Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia e Valle D’Aosta, e per il rinnovo delle amministrazioni locali in 962 comuni, sulla base dei dati pervenuti da circa 6.000 comuni su 7.900, si può affermare che l’affluenza di votanti ha quasi raggiunto alle ore 23 il 40% del aventi diritto.  Analoga la percentuale per le Regionali nelle quattro regioni per le quali il Viminale comunica i dati: Campania, Liguria, Puglia e Veneto,  mentre per le amministrative elezioni comunali ha raggiunto il 50% (con un calcolo effettuato in 365 comuni su 606).

“A noi è stata segnalata dalle prefetture la regolare istituzione di tutti i seggi in tutta Italia”. Lo ha detto – intervistata su Rainews 24 – il prefetto Caterina D’Amato, direttore centrale dei servizi elettorali del ministero dell’Interno. “Ci sono state certamente – ha aggiunto – delle criticità che sono state superate grazie al lavoro encomiabile dei sindaci e degli uffici comunali, cui compete l’organizzazione dei seggi”.

Ogni votazione è espressione di una partecipazione democratica. C’è sempre l’auspicio che ci sia la partecipazione dei cittadini. Io ho votato in scienza e coscienza“, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo aver votato in un seggio al centro di Roma verso l’ora di pranzo. E’ giunto da solo a piedi al seggio. Ha salutato i cronisti che lo attendevano  ed è entrato nella scuola. Al seggio ha salutato il presidente, gli scrutatori e la piccola folla di fotografi. Quindi è andato via sempre a piedi.

DOVE E COME SI VOTA FINO ALLE ORE15 DI OGGI (LUNEDì 21)Gli italiani sono chiamati a votare per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari (Sì per approvare questa legge, No per respingerla)., ma anche per rinnovare la guida di 7 Regioni e quasi mille Comuni,  e per le suppletive di due collegi uninominali in Sardegna e Veneto.

Ecco tutto quello che c’è da sapere.

QUANDO SI VOTA – Per assicurare il distanziamento sociale le operazioni di voto si svolgeranno in due giornate: domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15.

CHI E’ CHIAMATO A VOTARE – Sono 51.559.898 gli elettori chiamati ad esprimersi per il referendum costituzionale e 18.590.081 quelli per le elezioni regionali, che interessano 6 regioni a statuto ordinario (Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto) e 1 a statuto speciale (Valle d’Aosta). Per le elezioni suppletive del Senato, gli aventi diritto al voto sono 467.122 per la Sardegna (Collegio plurinominale 01 – Collegio uninominale 03 Sassari) e 352.696 per il Veneto (Collegio plurinominale 02 – Collegio uninominale 09 Villafranca di Verona). Le elezioni amministrative interessano, inoltre, 962 comuni e coinvolgono 5.725.734 elettori.

IL QUESITO REFERENDARIO, NON C’E’ IL QUORUM – Il quesito stampato sulla scheda è: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?». Per la validità del referendum costituzionale confermativo, a differenza che per il referendum abrogativo,  non si richiede che alla votazione partecipi la maggioranza degli aventi diritto al voto, cioè l’esito è valido indipendentemente dalla percentuale di partecipazione degli elettori.

GLI SFIDANTI NELLE REGIONI – Complessivamente sono 35 gli aspiranti governatori per 6 Regioni (in Valle d’Aosta l’elezione del presidente è indiretta). In Liguria l’uscente Giovanni Toti è insidiato da Ferruccio Sansa, frutto dell’intesa Pd-M5S. In Veneto a sfidare Luca Zaia sono Arturo Lorenzoni (sostenuto da una coalizione di centrosinistra) e Enrico Cappelletti (M5S). In Toscana Eugenio Giani (sostenuto da Pd, Iv e La Sinistra) sfida la leghista Susanna Ceccardi mentre il Movimento schiera Irene Galletti. Nelle Marche la contesa è tra Maurizio Mangialardi (sostenuto da Pd e Iv e ex CinqueStelle) e il meloniano Francesco Acquaroli con il pentastellato Gianluca Mercorelli come outsider. In Puglia l’uscente Michele Emiliano se la vedrà con Raffaele Fitto con le variabili Antonella Laricchia (M5S) e Ivan Scalfarotto (Iv) che, per l’ex pm, rischiano di essere decisive. In Campania a sfidare De Luca sono l’azzurro Stefano Caldoro e la dimaiana Valeria Ciarambino. In Valle d’Aosta in campo ci sono 12 liste e quasi 400 candidati per circa 100.000 elettori.

LE NORME A GARANZIA DEGLI ELETTORI E DEI COMPONENTI DEI SEGGI ELETTORALI – Il decreto di indizione del voto ha sottolineato la necessità di garantire il diritto di voto anche per quanti sono sottoposti a terapia anti-Covid o in quarantena. Ecco quindi che nelle strutture sanitarie con almeno 100 e fino a 199 posti-letto, che ospitano reparti Covid, verranno costituite sezioni elettorali ospedaliere. Esse saranno abilitate alla raccolta del voto domiciliare degli elettori sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario per il Coronavirus. Queste persone dovranno far pervenire – tra il decimo ed il quinto giorno precedente le consultazione – al sindaco del Comune di residenza una dichiarazione che attesta la volonta’ di esprimere il voto presso il proprio domicilio ed un certificato che indichi la condizione di contagiato. Il voto verrà raccolto “durante le ore in cui è aperta la votazione. Viene assicurata, con ogni mezzo idoneo, la libertà e la segretezza del voto nel rispetto delle esigenze connesse alle condizioni di salute dell’elettore”. (Ansa)

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