Si è spenta a 97 anni Doris Day, l’attrice delle tante stagioni del “sogno americano”, la voce di “Que serà serà“, l’interprete de “L’uomo che sapeva troppo“

Il suo nome è scritto nella storia del cinema accanto a quelli degli attori e dei registi più famosi: Doris Day, nota per essere stata considerata la “fidanzata d’America” e per aver portato al successo con la sua voce “Que serà serà”, se ne è andata all’età di 97 anni da poco compiuti. Figlia di un musicista e di un’appassionata d’arte, entrambi profughi dalla Germania del primo dopoguerra, era nata nel 1992 a Evanston, in Ohio, col nome di Doris Mary Anne Kappelhoff.

Un drammatico incidente d’auto le aveva precluso il sogno di diventare ballerina classica, perciò durante la convalescenza aveva coltivato la passione del canto, che le consentì di  farsi strada alla radio e poi in tournée con l’orchestra di Barney Rapp, conquistando una certa popolarità.

«Ma fu un causale incontro con il regista Michael Curtiz (l’asso di ”Casablanca”) a cambiarle la vita – come ricorda il critico cinematografico Giorgio Gosetti  sull’Ansa -grazie ad un contratto di sette anni con la Warner Bros e un triplice successo in tre rami dello spettacolo nello stesso anno, il 1948: in vetta al box office con ”Amore sotto coperta”, in cima alla hit parade musicale con ”It’s Magic”, reginetta della radio in coppia con Bob Hope. Aveva solo 24 anni e nulla le pareva precluso, tanto più che subito dopo incontra l’uomo della sua vita, prima agente e consigliere e poi marito a cui resterà fedele fino alla sua scomparsa, nel 1968».

Interpreterà con professionalità ben 39 film, quasi tutti commedie, da ”Te per due” a ”Non sparare, baciami”; poi allo scadere del contratto con la Warner Brothers passa a pellicole più impegnative: a cominciare da  ”L’uomo che sapeva troppodi Hitchcock con James Stewart (foto a lato). Ma poi farà coppia con Rock Hudson che ricorderà sempre come il suo partner prediletto.

«Non sono quasi mai artisti assoluti i registi dei suoi film – scrive ancora Gosetti – ma prevalgono gli artigiani di affidabilità certa. Perché Doris Day è il prodotto perfetto della logica degli Studios, è uno stereotipo che può mutare nel tempo, ma deve in definitiva rimanere fedele a se stesso. Eppure la tempra dell’attrice è ben solida sotto la patina della bionda ingenua, come si vede bene in ”L’uomo che sapeva troppo”, dove alterna il terrore di donna e di madre a momenti di sogno come l’esecuzione di ”Que sera sera”, destinato a diventare un ”evergreen” della musica americana».

Alla morte del marito, Doris Day si allontana dal grande schermo per la tv, dove il ”Doris Day Show” terrà banco dal ’69 al ’75. Intanto diventa vegetariana, prende casa in un ranch, dove alleva cani, diventa attivista repubblicana sostenendo George Bush come presidente degli Stati Uniti. Poi ridurrà progressivamente  le apparizioni in pubblico quando capirà il “sogno americano” si stava spegnendo.

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