SALERNITANA IN A CON L’EMPOLI/ Il sogno amaranto diventa realtà: la squadra campana torna nel massimo campionato di calcio dopo 23 anni. Un altro capolavoro di mister Fabrizio Castori. Ora patron Lotito dovrà cedere il club perchè non è ammessa la multiproprietà nello stesso torneo. Il Monza di Berlusconi ai play off

di FABIO CAMILLACCI/ Con l’Empoli dominatore della Serie B e già promosso da tempo, torna in Serie A anche la Salernitana che chiude al secondo posto la regular season vincendo 3-0 contro il retrocesso Pescara. Niente da fare per il Monza di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani battuto 2-0 in casa dal Brescia: adesso i brianzoli proveranno a salire nel massimo campionato di calcio per la prima volta nella loro storia attraverso i play off.

Accedono ai play off anche Lecce, Cittadella, Venezia, Brescia e Chievo. Tutto deciso invece nella parte bassa della classifica, con Reggiana, Entella e Pescara, retrocede in C il Cosenza. Niente play out perchè tra i calabresi quartultimi e l’Ascoli quintultimo ci sono più di 5 punti di distacco.

Salernitana, il sogno diventa realtà dopo quasi 5 lustri. Infatti, la compagine campana torna in A dopo ben 23 anni dall’ultima volta. Al di là dei meriti del patron Claudio Lotito, questa promozione è soprattutto l’ennesimo capolavoro di mister Fabrizio Castori, un tecnico specializzato in passaggi dalla C alla B e dalla B alla massima serie.

La cavalcata. Gli amaranto hanno trovato una straordinaria solidità nel girone di ritorno (solo due sconfitte) e sono stati bravi a sfruttare i passi falsi delle dirette concorrenti vincendo 6 delle ultime 8 partite. Festa grande in città in barba a tutte le norme anti-covid, e purtroppo si registra anche un morto: un 28enne coinvolto in un incidente sul Lungomare Trieste.

Ma il ritorno in Serie A della Salernitana diventa un rebus normativo per il calcio di casa nostra. Le “Norme Organizzative Interne Federali” infatti non consentono di avere due club nella stessa categoria. E Lotito, come è noto, oltre al club campano è proprietario anche della Lazio. La proprietà della Salernitana è riconducibile a due società del figlio e del cognato di Lotito: Enrico Lotito e Marco Mezzaroma.

Fino a oggi peraltro il potere politico che detiene, ha permesso a Lotito di aggrapparsi a una deroga in vigore da 10 anni. Una deroga per aggirare la norma che impedisce di essere proprietari di due club tra i professionisti. Non a caso Stefano Bandecchi dell’Unicusano, nel 2017 quando acquistò la Ternana (che all’epoca militava in B come oggi dopo la recente promozione), fu costretto a cedere il Fondi che giocava in Lega Pro.

Le Norme Figc sulla multiproprietà. Ricordiamo che l’articolo 16 bis delle Noif recita: “Qualora sopravvengano situazioni tali da determinare in capo al medesimo soggetto situazioni di controllo diretto o indiretto in società della medesima categoria, i soggetti interessati dovranno darne immediata comunicazione alla Figc e porvi termine entro i 30 giorni successivi”.

Pertanto, ora Lotito ha un mese di tempo per cedere la Salernitana. In caso contrario è prevista la sospensione dei contributi federali e la conseguente mancata iscrizione al campionato. Lo stesso articolo 16 bis precisa: “Un soggetto ha una posizione di controllo di una società o associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali”. Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha ribadito il concetto: “Nessuna deroga per Lotito”.

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