Rilasciato il reporter Cheffou: non è lui l’uomo col cappello fotografato nell’aeroporto di Bruxelles

CheffouFaycal Cheffou, il reporter che si pensava fosse l’uomo con il cappello all’aeroporto di Zaventem, è stato rilasciato per “mancanza di prove”. Non è lui, dunque, il terzo attentatore ripreso dalle telecamere dello scalo. Si aggrava invece il bilancio dei tragici attentati di martedì scorso: altri quattro feriti sono morti negli ospedali di Bruxelles, il totale è di 35 vittime, finora ne sono state identificate solo 28. Intanto la Procura belga ha confermato gli arresti per altri tre terroristi: si tratta di Yassine A., Mohamed B. e Aboubaker O., arrestati nei raid di giovedì scorso a Bruxelles e ad Anversa.

Naturalmente sulla validità delle indagini di polizia e magistratura è consigliabile molta prudenza perché continuano ad emergere incongruenze o incertezze. Per esempio  si apprende ora che le autorità greche avevano trasmesso a quelle belghe i risultati delle perquisizioni di gennaio 2015 nell’appartamento di Abaaoud ad Atene, grazie alle quali furono ritrovate mappe e disegni dell’aeroporto di Zaventem. Secondo la tv greca Ert, le autorità avevano convenuto con quelle belghe di procedere insieme alle perquisizioni dell’appartamento. Ma la collaborazione è saltata e i belgi hanno chiesto ai greci di procedere da soli.
Stesso discorso per l’algerino arrestato a Bellizzi in provincia di Salerno: Djamal Eddine Ouali insiste nel dire “Non sono un terrorista, non so nulla di terrorismo e neppure di documenti falsi”. Intanto in Olanda, a Rotterdam, è stato arrestato un sospetto terrorista francese: si afferma che stesse preparando un attentato.

 

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