Resta in carcere Luca Sostegni, sospettato di essere il prestanome di una compravendita gonfiata per la Lombardia Film Commission

Un frame tratto da un video pubblicato su Facebook di un’intervista a Luca Sostegni del  18 luglio 2020.

Deve restare in carcere Luca Sostegni, presunto prestanome fermato mercoledì nella vicenda della compravendita a prezzo gonfiato di un immobile a Cormano, nel Milanese, per la Lombardia Film Commission, partecipata della Regione. Lo ha deciso il gip di Milano Giulio Fanales . che ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare come richiesto dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Stefano Civardi. Sostegni è accusato di peculato, estorsione e l’inchiesta vede indagati anche 3 commercialisti vicini alla Lega.

L’operazione che portò la Lombardia Film Commission a comprare a prezzo gonfiato un immobile ha “natura sostanzialmente appropriativa, concretizzando di fatto l’impossessamento” da parte dell’allora presidente Alberto Di Rubba, commercialista e ex revisore contabile della Lega, “e dei suoi sodali, del capitale giacente sul conto della fondazione, vincolato alla destinazione pubblicistica e versato alla società Immobiliare Andromeda”, gestita da Michele Scillieri. Lo scrive il gip Fanales nell’ordinanza a carico di Luca Sostegni, “prestanome” di Scillieri.

Esterno della sede della Lombardia Film Commission in via Bergamo al civico 7 a Cormano in provincia di Milano (foto Ansa di  Mourad Balti Touati)

Il 9 giugno Luca Sostegni, presunto prestanome nel caso Lombardia Film Commission, “spiegava telefonicamente” a Michele Scillieri, suo ‘dominus’, “come non comprendesse la ragione per la quale” Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, commercialisti vicini alla Lega, “preferissero, per risparmiare ‘pochi soldi’, fare‘scoperchiare il pentolone, che può fargli danni assurdi’”. Lo scrive il gip Fanales nell’ordinanza a carico di Sostegni accusato anche di estorsione perché avrebbe ottenuto soldi in cambio del suo silenzio. Da ieri ha iniziato a collaborare coi pm.

Salvini: ‘Non conosco Sostegni, noi estranei’ – “Non sono preoccupato perché non conosco quel signore e la Lega non c’entra nulla”. E’ lapidario il commento dal Salento di Matteo Salvini dopo le ammissioni fatte da Luca Sostegni.

Sostegni, 62 anni, difeso dal legale Daniela Pulito, è indagato per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, peculato ed estorsione, perché avrebbe minacciato Scillieri e gli altri due professionisti, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, ex revisori contabili della Lega, di rivelare alla stampa i dettagli di questa e altre operazioni. Sostegni, interrogato dal gip di Milano Giulio Fanales, chiedeva per il suo silenzio 50mila euro e ne avrebbe ottenuti almeno 25mila, oltre alla promessa di 1000 euro ogni 20 giorni.

Quando è stato fermato dalla Gdf, “all’interno dei bagagli” di Luca Sostegni, “custoditi” in un hotel a Milano i finanzieri hanno trovato, oltre ai biglietti per bus e aereo con cui voleva scappare in Brasile, “un appunto manoscritto” con su scritto: “25.000 (5.000) – mercoledì 15 Euro 7.000 – rimanenza 18.000 – a partire dal 20 settembre ogni 20 gg circa”. Faceva i conti dei soldi ottenuti e da avere in cambio del suo silenzio. Lo si legge nell’ordinanza del gip di Milano Giulio Fanales.

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