Mozione di sfiducia al ministro Poletti presentata da M5s, Lega, SI, e senatori del Gruppo misto per le frassini “cervelli in fuga”. Esposto contro il figlio

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al convegno che ha inaugurato la 25/a edizione di "Job&Orienta" a Veronafiere, 26 novembre 2015. ANSA/UFFICIO STAMPA ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

E’ stata depositata al Senato una mozione di sfiducia nel confronti del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, firmata dai senatori di Sinistra italiana, del M5S, della Lega e di alcuni senatori del Gruppo Misto. Lo rende noto un comunicato dell’ufficio stampa di Sinistra italiana al Senato. Al centro  dell’interrogazione le parole del ministro Poletti sul numero crescente di giovani che vanno all’estero.

Il ministro – si legge nella mozione – “ha nelle ultime settimane dato riprova di un comportamento totalmente inadeguato al suo ruolo, esprimendosi in più di un’occasione con un linguaggio discutibile e opinioni del tutto inaccettabili”. In particolare – si legge nella nota di Sinistra Italiana – la mozione di sfiducia ricorda la dichiarazione “inaccettabile e che compromette la libertà di voto dei cittadini” del Ministro Poletti sulla possibilità di evitare il referendum sul Jobs Act grazie allo scioglimento delle Camere e alla convocazione delle elezioni politiche, e le “affermazioni gravissime” dello stesso ministro sui giovani italiani costretti a cercare lavoro all’estero.

Ma contro Poletti prende posizione anche l’esponente della minoranza Pd Roberto Speranza con una intitolata “Lettera aperta al ministro Poletti: via i voucher o sfiducia”.

Poi c’è un’altra faccenda che riguarda il ministro. Anzi suo figlio Manuel, direttore del settimanale Sette Sere, che avrebbe ricevuto  mezzo milione di euro di contributi pubblici per l’editoria.  Dopo aver letto una sua intervista sul Fatto quotidiano, la Lega Nord, per bocca del segretario provinciale di Ravenna, Samantha Gardin, annuncia “un esposto in Procura e alla Guardia di Finanza per verificare la regolarità dei contributi all’editoria concessi a Poletti jr. con suo padre nel ruolo di ministro”.

“E’ evidente che sulla vicenda si deve andare a fondo – dichiara la Gardin – per questo motivo nei prossimi giorni ci muoveremo per presentare un esposto in Procura e far luce sull’effettiva regolarità nella procedura di assegnazione ed erogazione del contributo nonché sull’assenza di qualsiasi interferenza nel processo valutativo”.

 

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