Migranti e Manovra: Renzi tenta di vincere il referendum imitando Craxi e mostrando i muscoli a Bruxelles sul bilancio

Renzi-e-Craxidi SERGIO TRASATTI/ Come Bettino Craxi con Ronald Reagan nel 1985 nella famosa “crisi di Sigonella”? Per carità, uomini e scenari diversi, ma tanto per rendere l’idea su un fatto: Matteo Renzi continua la sua abiura dell’Europa nella speranza che il suo comportamento convinca gli italiani a votare “Si” al referendum costituzionale. Nella notte è stato raggiunto in Consiglio europeo l’accordo provvisorio sul bilancio Ue 2017. L’Italia si è però astenuta. Il testo prevede maggior supporto per i giovani disoccupati, ulteriori fondi per incrementare le iniziative di sostegno alle Pmi, progetti di infrastrutture di trasporto, la ricerca e l’Erasmus per mobilità degli studenti. “Siamo pronti a ogni tipo di intervento, fino al veto”, ha ribadito il premier Matteo Renzi.

Il braccio di ferro tra Renzi e Bruxelles. Dal fermo europeismo allo scontro, il presidente del Consiglio va giù duro: “No egoismo, ma vogliamo dignità. Non vogliamo fare gli egoisti. Siamo pronti a fare la nostra parte, ma chiediamo da parte dell’Europa più attenzione su crescita e migranti. Nel periodo 2014-2020 diamo 20 miliardi di euro e ne recuperiamo 12. Questa situazione nasce da decisioni prese da precedenti governi. Decisioni che vanno bene ma che non hanno però immaginato strumenti tecnici per bloccare erogazione laddove non si rispettano gli impegni”. E dire che Renzi solo pochi mesi fa, in estate, celebrava il “Manifesto di Ventotene” di Altiero Spinelli.

Il bilancio Ue: le tappe. Dopo l’approvazione formale del documento da parte di deputati e Consiglio, il bilancio sarà votato in seduta plenaria nel mese di dicembre. L’impegno totale dell’Unione ammonta a 157.880 miliardi di euro, con 134.490 miliardi stanziati per pagamenti. “Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi”, ha confermato il relatore Jens Geier, riprendendo le parole del presidente della commissione per i bilanci, Jean Arthuis. “Il bilancio si concentra chiaramente sulle nostre priorità di stimolare la crescita, creare posti di lavoro, soprattutto per i giovani, e affrontare la crisi migratoria. Abbiamo ottenuto il massimo anche per affrontare le cause profonde della migrazione, in difficili negoziati con il Consiglio sui dettagli, ma in modo costruttivo nel complesso, e sono soddisfatto del risultato”.

Le minacce di Gozi. Poco prima, il braccio armato di Renzi a Bruxelles, ovvero il sottosegretario con delega agli Affari europei, Sandro Gozi, aveva ribadito le perplessità italiane sulla bozza di bilancio, rinviando la decisione sul veto a dicembre: “Sul bilancio 2017 si decide a maggioranza qualificata. Rimane la riserva italiana sul pacchetto generale e in particolare sul bilancio multilaterale”. Una sorta di Henry Kissinger de ‘noantri, tanto per scomodare personaggi storici come fatto in apertura di questo articolo. Chiediamo venia a loro.

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