Renzi (con la complicità di Orfini e della segreteria) beffa la Direzione del Pd e va a dimettersi da Mattarella. Che inizia oggi le consultazioni

direzione-pd-renzi-guerini-serracchiani-orfinidi LUCA DELLA MONICA – Matteo Renzi e Matteo Orfini beffano la Direzione del Pd rinviando di tre ore l’inizio della riunione fissata ieri per le 15 (cioè dopo l’approvazione-lampo della Legge di bilancio in Senato) e iniziata invece alle 18,05 in modo da lasciare appena una mezz’ora di tempo per il discorso del solo segretario, che poi è corso all’appuntamento, fissato per le 19, con il Presidente Mattarella al Quirinale, al quale ha rassegnato le dimissioni.

Mattarella le ha accettate – secondo la formula di rito – “con riserva”, pregandolo di rimanere il carica “per il disbrigo degli affari correnti”. Ed ha annunciato per l’indomani (8 dicembre) alle 18 l’inizio delle consultazioni, che si apriranno con quella dei presidenti Camera e Senato, suini  dall’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Quindi Renzi non ha consentito nemmeno uno straccio di dibattito prima di andare dal capo dello Stato, anzi non ha neppure detto che cosa avrebbe proposto a Mattarella. Il presidente del Pd, Orfini, si è limitato a promettere che la Direzione si deve considerare convocata “in permanenza” per potersi esprimere, via via che andranno avanti le consultazioni del capo dello Stato, sulle mosse da compiere. Peraltro il discorso di Renzi è stata una delle solite auto-esaltazioni per “l’opera svolta al servizio dell’Italia”, senza alcuna spiegazione del disastro che ha compiuto ai danni del paese e del suo stesso partito con il tentativo di imporre una riforma costituzionale che aveva un solo obiettivo visibile: garantire a se stesso il controllo del parlamento e persino delle Regioni, senza neanche un tentativo di spiegazione plausibile del perché gli italiani hanno bocciato questo disegno. Anzi ha colto lo spunto per battute di pessimo gusto contro coloro che nel Pd hanno sostenuto le ragioni del No.

Un momento della conferenza con Roberto Speranza deputato della minoranza Pd (D) e del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (Pd) a Foggia, 4 Novembre 2016. ANSA
Emiliano e Speranza

Il commento più sferzante al comportamento di Renzi è arrivato dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, via Facebook: “Come volevasi dimostrare, non è stato dato alcuno spazio al dibattito durante la Direzione Nazionale che é durata pochi minuti e che é servita solo a creare la scena di una dichiarazione prevedibile e priva di volontà di dibattito politico. Convocare centinaia di persone da tutta l’Italia per confezionare una scena del genere è una mortificazione della democrazia interna e della dignità del partito. Sono senza parole”.

Commenta per primo

Lascia un commento