RAI. “EPURATOR” COLPISCE ANCORA

ORA di puntadi ENNIO SIMEONE

Alla Rai “epurator” epurato? Aspettiamo qualche qualche giorno per capire. Per ora le cose stanno così: Michele Anzaldi, renziano osservante, segretario della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, si è lanciato in un nuovo attacco alla tv di Stato. Ma ha alzato il tiro. Dopo aver chiesto la settimana scorsa il licenziamento del conduttore di “Ballarò”, Massimo Giannini, per aver parlato di rapporto “incestuoso” tra il Pd e la Banca Etruria, ieri ha pesantemente attaccato addirittura i vertici della Rai: la presidente Monica Maggioni, il direttore generale Campo Dall’Orto, il direttore di Rai1 Giancarlo Leone e il direttore Rai 3 Andrea Vianello, accusando i primi di non aver licenziato ancora i secondi due: Leone per aver giustificato l’anticipo del brindisi di mezzanotte a Capodanno su Rai 1 e per aver fatto piazzare tra i conduttori di Sanremo un divo di Canale 5, Vianello per aver messo Giannini a condurre Ballarò, per i bassi ascolti della terza rete.

E a chi gli obiettava che i vertici Rai sono stati scelti da Renzi, Anzaldi ha detto candidamente: “Abbiano sbagliato la scelta”. Insomma si è spinto oltre le direttive ricevute dal suo capo. E allora Renzi, per metterci “una pezza”, ha fatto scendere in campo i due obbedienti capigruppo del Pd in Senato, Zanda, e alla Camera, Rosato, i quali, in sintonia con il vice di Renzi, Guerini, hanno detto che bisogna dare tempo ai vertici Rai di fare rodaggio, e hanno liquidato la sortita di Anzaldi come “opinione personale”. Una opinione personale che è servita a dare la picconata. Da perfetto “epurator”. Altro che epurato! I dirigenti Rai (e tutti gli altri) sono avvertiti. Ma non sono già perfettamente allineati?… Si allineino di più!

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