QUIRINALE: SI PARTE

di NUCCIO FAVA* – C’è grande incertezza e in molti tirano in ballo la prolungata esperienza della Chiesa romana con il Conclave di Viterbo del 1270 e durato quasi 3 anni dopo la sollevazione del popolo viterbese e la decisione del Podestà di rinchiudere i cardinali nel Palazzo dei Papi fino all’elezione.

Naturalmente Montecitorio non è un conclave e i grandi elettori non sono cardinali. Tuttavia la reazione del popolo viterbese potrebbe rappresentare uno stimolo per essere solleciti e non accentuare la distanza dei cittadini dalla politica e dalle istituzioni. Il tempo è una componente fondamentale della vita personale e collettiva e non si può abusarne a danno dei cittadini amministrati e dei problemi che devono essere affrontati. Il danno potranno causarlo i vari tatticismi e le manovre sotterranee dei possibili candidati. Anche per quanto riguarda la richiesta di una candidata donna al Quirinale manca ancora però l’indicazione di un nome significativo, indispensabile a caratterizzare chiaramente la personalità e il valore di una tale scelta.

C’è poi, ma  al tempo stesso non c’è, la candidatura di Berlusconi. Inopportuna sia per l’età ma anche per gli innumerevoli impegni, anche giudiziari.

Gli altri nomi circolati in abbondanza e a ripetizione sui giornali e nelle tv non sembrano rappresentare  le tanto declamate caratteristiche per un consenso ampio e trasversale. Ritenuto tanto necessario ed importante per non contraddire la linea complessiva del governo, che, pur con non pochi contrasti e difficoltà, ha operato complessivamente in modo positivo per il nostro paese e per l’Europa. Condizione non troppo frequente per l’Italia, accompagnata del resto da riconoscimenti in sede europea ed internazionale. Patrimonio che  sarebbe irresponsabile disperdere e annullare.

Chiaro che queste considerazioni portano Mario Draghi quale candidato ideale ed obbligato al Quirinale. Personalmente  preferirei che proseguisse la sua azione al governo nell’interesse sia dell’Italia che dell’Europa. Ma se ciò risultasse impossibile la soluzione di Draghi al Quirinale sarebbe l’unica possibile.

*Nuccio Fava, presidente dell’Associazione Giornalisti Europei, è stato direttore del Tg1 e del Tg3 , responsabile delle Tribune politiche Rai e coordinatore delle trasmissioni Rai sul Giubileo del 2000.

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