PERISCOPIO/ Palazzo Chigi, il Vaticano e il Quirinale: differenze di stile

Nuccio-Fava-545x384di NUCCIO FAVA –

Non avevo mai sentito il presidente del Consiglio così irato e aggressivo durante un dibattito sulla fiducia presentata dalle opposizioni, con riferimento ai problemi delle banche, inevitabilmente riguardante soprattutto quella dell’Etruria e del Lazio. Il presidente-segretario ha parlato consultando ogni tanto foglietti con appuntati numeri e percentuali, ma argomentando sostanzialmente a ruota libera, come è nel suo stile e con la frequente ricerca delle telecamere. Era affiancato a destra dal ministro Boschi e a sinistra dal ministro Franceschini. Scelte ovviamente non casuali, avendo la ministra il padre ben noto alle cronache perché già vicepresidente dell’istituto bancario chiacchieratissimo invischiato in operazioni discutibili con favori a parenti ed amici ambiguamente collegati con la massoneria e con un discutibile mondo di affaristi e speculatori. Di questo il presidente del Consiglio non ha fatto cenno alcuno, respingendo con acredine e irrisione ogni posizione contraria e ripetendo una sorta di sfida ai presentatori della mozione di sfiducia.

Di continuo si rivolgeva alla sua ministra quasi necessitasse di una conferma e di un cenno di assenso. Dall’altro lato il ministro dei Beni culturali faceva di tanto in tanto segni impercettibili di assenso. Poco prima aveva evidentemente meditato a lungo sulla figuraccia, rimbalzata in tutto il mondo e ripresa anche in diversi interventi dei senatori, riguardo alla singolare copertura delle statue del Campidoglio durante la visita del presidente iraniano. Deve esserci stato un lungo scambio con la presidenza del Consiglio e alla fine la responsabilità del grave infortunio farsescamente messo in evidenza dalle immancabili riprese televisive che hanno fatto il giro del mondo coprendoci di ridicolo, è stata risolta pilatescamente.

Coglie con la solita efficacia la situazione grottesca la vignetta di Giannelli sul Corriere che rappresenta il presidente Rouhani sorretto da Renzi mentre sbircia un nudo femminile  nascosto  e commenta: “Che meraviglia, complimenti!” Sempre indaffarati, i nostri due eroi si erano forse poco occupati dell’allestimento o peggio in modo disdicevole e servile avevano ritenuto di compiere un gesto di rispetto peloso nei confronti dell’illustre ospite.                                                                                                                          Purtroppo, ad aggravare il significato deprecabile vi era stato un comportamento opposto delle autorità vaticane: il dono del Papa al presidente Rouhani  era un meraviglioso volume della cappella Sistina sfogliato dai due illustri protagonisti anche nelle pagine che riproducono in abbondanza nudi maschili e femminili, a cominciare da Adamo ed Eva nel paradiso terreste.

Difficile immaginare il danno non solo di immagine per il nostro governo e per l’Italia intera, per la sua cultura e il suo rispetto per ogni libertà, specie dopo avere sfilato in pompa magna per le strade di Parigi a difesa della libertà di critica e di satira anche le più aspre e discutibili. E’ toccato a Rouhani dichiarare che tutto il rumore era dovuto ad una esagerazione mediatica mentre il suo viaggio in Italia si era svolto in modo positivo con una ottima accoglienza. Resta però l’ulteriore aspetto sgradevole della dichiarazione di Franceschini che ha affermato che lui e Renzi erano all’oscuro di tutto. Il segretario presidente è fiorentino e sa navigare abilmente nei meandri della politica e nei giochi di potere. Il ministro dei Beni culturali anche se di Ferrara, conoscerà bene il proverbio veneziano: ”pezo el tacòn del buso” (peggio la toppa del buco).

Meno male però che il presidente della Repubblica con tutt’altro stile anche per il diverso ruolo ha espresso l’adesione dell’Italia ai valori di dialogo e tolleranza, ricevendo al Quirinale i partecipanti ad un convegno promosso dalla Sioi. La crisi grave che travaglia soprattutto il Medio-oriente accentua la vastità del movimento migratorio non destinato ad esaurirsi nel breve. Serve la politica ed una cultura adeguata, specie da parte dei paesi più prossimi al Mediterraneo consapevoli sempre più che la capacità di affrontare con apertura accogliente rappresenta la vera cartina di tornasole della adeguatezza concreta dei nostri valori di democrazia e di collaborazione solidale.                                                                                                                       Nel giorno della memoria dedicata alla Shoah il presidente della Repubblica ha espresso forte preoccupazione per i nazionalismi e gli estremismi che si manifestano in tante parti d’Europa. Proprio l’Europa, il suo rinnovamento istituzionale e politico e l’impegno di guardare con apertura e lungimiranza alle grandi sfide dell’oggi devono rappresentare una efficace continuità che permisero a pochi di resistere alle condizioni più atroci delle camere a gas e che meritano rispetto e gratitudine, un ricordo perenne che sia anche monito all’umanità intera.

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