PERISCOPIO/ La doppia mossa “europeista” del presidente segretario

Nuccio-Fava-545x384di NUCCIO FAVA –

Il nostro segretario-presidente è diviso a suo modo tra la ricerca di un ruolo in Europa, il non semplice rapporto con la Germania e con il presidente Junker, al di là delle stesse polemiche, eccessive, delle scorse settimane. Ma c’è in ballo l’urgenza più immediata della legge Cirinnà sulle cosiddette unioni civili che arriva oggi in aula al Senato. La determinazione di Renzi è sempre alta, stando almeno alle sue dichiarazioni, allo stesso modo però in cui restano evidenti le contrapposte posizioni espresse nelle piazze: quelle arcobaleno e quella del Circo Massimo di una settimana dopo.

Singolare che il Parlamento sia stato messo in mora, in attesa che le piazze manifestassero i propri convincimenti, peraltro ben noti. La materia delle unioni civili è in termini generali ben nota, come ben noti sono gli orientamenti dei manifestanti dell’una e dell’altra parte. Con il rinvio si è però data la sensazione di volere soppesare la consistenza dei due schieramenti, quasi si potesse scegliere sulla base dei numeri dei partecipanti. La politica e il Parlamento hanno finito per apparire in qualche modo volontariamente fuori gioco.

Con mossa tattica efficace, appena di ritorno da Berlino per l’incontro con la Merkel, il presidente segretario ha annunciato già in conferenza stampa che si sarebbe recato a omaggiare e celebrare a Ventotene Altiero Spinelli, grande apostolo e profeta dell’Europa federale mentre era al confino fascista. Iniziativa nobile e significativa ma che anche serviva, nel migliore dei modi, ad occupare un bel po’ di Tg, con un tema così alto che avrebbe di sicuro contribuito a ridurre il clamore del family day dal quale appunto, anche in questo modo, il presidente non si lasciava coinvolgere in alcun modo.

Non sono mancati commenti divertiti dei colleghi più grandi che ricordavano l’espressione usata da Prodi ”cattolici adulti”. Gli ex inesauribili democristiani alla Cirino Pomicino potevano fregiarsi di un nuovo titolo: ”cattolici distanti, cattolici altrove”.

Servirebbe meno ambiguità e piena capacità d’intervento della politica per esprimere l’ardua iniziativa di proporre una mediazione alta, che non si vede ancora all’orizzonte, ma forse non impossibile. Ma purtroppo sembrano prevalere la furbizia e il piccolo cabotaggio e non qualche disegno strategico e di prospettiva. La misura più evidente ci pare l’abbiano fornita il segretario presidente e il ministro Alfano. L’abbondante infornata di ministri, viceministri e sottosegretari dell’ultimo consiglio a palazzo Chigi risulta soprattutto una soluzione di potere e scambio di reciproche convenienze. Di conseguenza non annuncia nulla di buono. Ci piacerebbe essere smentiti dai fatti.

 

 

Commenta per primo

Lascia un commento