ORA DI PUNTA/ Così Renzi ha deciso di toglierci il buonumore (fino a ottobre). E la Boschi lo supera

ORA di puntadi ENNIO SIMEONE – Dice: “Faremo una campagna con il sorriso, cercheranno provocazioni, scontri, critiche. Noi siamo pronti a dialogare, faremo una campagna con il sorriso e l’entusiasmo. Non ci toglierete il buonumore”. Ma poi provvede subito, lui, Matteo Renzi, a toglierci il buonumore e il sorriso con il suo discorso bugiardo e minaccioso, arrogante e cialtrone, un guazzabuglio di contraddizioni. Come ha fatto ieri in apertura di campagna referendaria a Bergamo.

Vediamone alcuni passaggi.

1. La catastrofe. Profetizza: “Se non passano le riforme, il Paese va in ingovernabilità”.

2. Il ricatto. Promette: “Non voglio personalizzare questa battaglia. Però confermo che se perdo il referendum vado a casa”.

3. Il rovesciamento della verità. Mente: “Se i cittadini italiani vogliono ancora la politica degli inciuci, il Parlamento più costoso d’Europa, i consiglieri regionali che si comprano mutande verdi e che mettono il naso ovunque, dal turismo all’energia, allora non avranno bisogno del mio impegno diretto”. Ma la riforma non cancella il bicameralismo e addirittura prevede che il Senato venga scelto proprio tra quelli che “comprano le mutante verdi”.

4. Il falsario che accusa gli altri falso. Minaccia: “Se non passano le riforme nessuno avrà mai la maggioranza e il potere passa totalmente nelle mani degli inciucisti, sarà il Paradiso terrestre degli inciucisti”. Nel parlamento precedente e in quello attuale c’erano maggioranze schiaccianti di un solo schieramento, eppure ci sono stati 260 cambi di casacca, e su uno di questi (il passaggio di Verdini e dei suoi) proprio lui, Renzi, sta campando. 

5. La sfrontatezza. Mistifica: “In passato la politica era come il wrestling, una grande finta. Si davano delle botte pazzesche per finta e poi rimanevano sempre loro.  Non è un caso che per il No ci siano tutti e il contrario di tutti: sono uniti da una proposta? No, solo dall’esigenza di dire no, non si cambia”. Ma che faccia tosta! Ha bloccato le proposte di correzione in parlamento imponendo il voto di fiducia ottenuto con l’appoggio dei campioni di …wrestling e ora che c’è solo da dire sì o no alla riforma vorrebbe le proposte…

6. Il cavaliere dell’anti-politica. Insiste: “La politica è fantastica, però ci sono troppi politici e questa riforma riduce il numero dei politici. E’ comprensibile che i dirigenti della Lega e del M5S dicano di no perché hanno una fifa matta di perdere le poltrone, di vedere finita la loro carriera. Perché parlano contro il sistema di Roma ladrona, ma come ci stanno bene a Roma quei dirigenti. Alla gente e ai cittadini che votano 5 stelle e Lega dobbiamo spiegare che i loro dirigenti stanno difendendo le loro poltrone perché hanno paura di perderle”. L’importante è salvare le poltrone di quelli che gli dicono sempre sì. Il guaio è che queste balle ce le sentiremo ripetere per mesi, in maniera martellante, su tutti i canali della comunicazione, con spregio della par condicio e delle regole democratiche. Fino a quando un NO le seppellirà. Come ci auguriamo per il bene di questo paese.

LA BOSCHI LO SUPERA (SUI PARTIGIANI)

Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi ospite della trasmissione ''In mezz'Ora'', Roma, 22 maggio 2016. ANSA/GIUSEPPE LAMI
Foto di Giuseppe Lami (Ansa) 

Ma c’è la ministra Maria Elena Boschi che fa di tutto per superare il capo. E domenica (ospite dell’Annunziata su Rai3 ) c’è riuscita…in mezz’ora. Dopo essersi allineata al capo dichiarando, nella presumibile costernazione degli ascoltatori, “se il referendum dovesse andare male anche io lascio”, la spara ancora più grossa. Parlando dell’Anpi, che ha preso posizione per il NO alla pseudoriforma, dice: “ci sono molti partigiani, quelli veri, che voteranno sì alla riforma”. E cita, guarda un po’,  il 97enne partigiano “Diavolo” proprio lei che fino a ieri ha sostenuto, come Renzi, che solo i vecchi nostalgici della Costituzione sono per il no.

Ma c’è di peggio: ribadisce che la legge elettorale Italicum non sarà corretta: “L’abbiamo votata. E’ questa. E funziona, perché evita di attuare gli inciuci”. La vaga promessa fatta da Renzi alla sinistra del Pd per ottenere il lasciapassare alla riforma costituzionale viene dunque sconfessata.

Che cos’altro deve accadere perché gli esponenti della minoranza del Pd (e non solo) la smettano di tergiversare, escano dalle titubanze e si schierino decisamente e subito per il NO?

Pierluigi Bersani reagisce con veemenza alle parole della Boschi:  “Come si permette la ministra di distinguere tra partigiani veri e partigiani finti? Chi crede di essere? Siamo forse già arrivati a un governo che fa la supervisione dell’Anpi? È evidente che siamo a una gestione politica sconsiderata e avventurista”. “In nome di una mezza riforma del Senato – dice poi –  si rischia di creare una frattura insanabile nel mondo democratico e costituzionale. Ieri Renzi è stato alla Brembo. Spero si sia fatto dare un freno di quelli buoni. E lo usi subito”, aggiunge. Ma che altro spera Bersani? Sarebbe ora che la smettesse di trincerarsi dietro le metafore

Anche Gianni Cuperlo accenna qualche reazione, in particolare all’accusa che Renzi rivolge ai sostenitori del NO di voler difendere le poltrone: “Io mi sono dimesso dalla presidenza del Pd per difendere le mie opinioni, Speranza si è dimesso da capogruppo alla Camera in polemica col voto sull’Italicum. Non si può ridurre la polemica a questo, penso che tra i compiti fondamentali di una leadership ci sia quello di tenere unito il partito”.

Ma siamo ancora alle schermaglie, che a uno spregiudicato come Renzi fanno solo il solletico.

1 Commento

Lascia un commento