NUCCIO FAVA/La minaccia terroristica, un elemento di turbativa in più per l’Europa

Nuccio-Fava-545x384di NUCCIO FAVA/

Un fuori programma drammatico raggiunge capi di stato e di governo, riuniti a Bruxelles senza grandi prospettive. Già in mattinata giunge notizia del macabro assassinio in Francia, con la firma Isis del taglio della testa, appesa al cancello della fabbrica di gas. L’esposizione di drappi neri completa il significato del gesto criminale e la sua inequivocabile attribuzione alla strategia planetaria del Califfato. Poche ore dopo, le agenzie di tutto il mondo annunciano la strage sulla spiaggia di Sous in Tunisia. Almeno 39 le vittime, turisti europei falciati tra sdraio e ombrelloni. C’era già stato a Tunisi l’assalto al Museo Bardo, contro visitatori anche italiani. L’Isis tornava a colpire la Tunisia e turisti occidentali, principale risorsa del paese impegnato in una difficile transizione democratica.

Ma non era finita. Anche a Kuwait City per la prima volta il terrorismo jihadista si scatenava addirittura all’interno di una moschea, durante la preghiera del venerdì con centinaia di fedeli facile bersaglio di un kamikaze. L’obiettivo del Califfato non si limita a terrorizzare l’Occidente, ma suona avvertimento e minaccia per tutte le posizioni non estremiste e non fondamentaliste dell’Islam: insomma la più grave minaccia globale dai tempi del nazi-fascismo. Come allora andrebbe definita una strategia di contrasto da parte di tutti i paesi rappresentati all’Onu, a partire dalle grandi potenze Usa, Russia e Cina comprese.

Il vertice europeo già praticamente concluso senza significativi risultati alle prime ore dell’alba del giorno precedente, si poteva considerare davvero finito. Apprezzabili le posizioni comuni espresse da tutti con solidarietà per le vittime, per i feriti e per gli Stati maggiormente colpiti. Di rilievo l’insistita affermazione da parte di tutti che il terrorismo non è minaccia che riguardi questo o quel paese, ma responsabilità e sfida da assumere tutti insieme, per riaffermare valori di civiltà e di democrazia. Ma la grande tragedia del venerdì nero dell’Isis ha accresciuto la riluttanza del Consiglio ad affrontare con una prospettiva realistica, aperta al futuro, le questioni dei migranti e della Grecia. Un serio elemento di preoccupazione in più, difronte ad una Europa inadeguata, assalita da ogni parte da populismi ed estremismi di ogni genere, destinati purtroppo a crescere.

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