Netanyahu accusato di frode e corruzione. L’accusa da un suo e collaboratore

La polizia israeliana ha confermato che Benyamin Netanyahu è indagato per il sospetto di frode e corruzione. L’inchiesta era nota da dicembre ma ora il caso sembra arrivato ad un punto di svolta perchè uno dei suoi ex collaboratori più stretti, Ari Harow, potrebbe collaborare con le forze dell’ordine. Harow si trova con le spalle al muro per un’indagine per corruzione a suo carico e potrebbe testimoniare in cambio di una riduzione della pena. Le trattative sono in corso e la polizia ha ottenuto un ordine restrittivo nei confronti della stampa in modo che, fino a metà settembre, non possa occuparsene in modo diretto.

La notizia dell’inchiesta a carico di Netanyahu era nota dalla fine dell’anno scorso:  il premier è sospettato di aver ricevuto regali da Arnon Milchan, produttore di Hollywood, e di aver negoziato con Arnon Mozez, l’editore di Yediot Ahronot (a lui avverso) – con favori come la promessa della riduzione della tiratura del quotidiano diretto competitor Israel ha-Yom – in cambio di una linea politica più favorevole verso il suo governo.

Il dilemma di Harow. Dopo aver investito la sua carriera politica con Netanyahu ora Ari Harow sembra trovarsi davvero con le spalle al muro: salvarsi o salvarlo, scrive il Jerusalem Post. Da qualche giorno circolava la notizia della trattativa della polizia per ottenere da lui prove e testimonianze dirette in cambio di una riduzione della pena per un caso che invece lo riguarda in prima persona, un’inchiesta per corruzione per la vendita della sua società di consulenza. ”Se accetta di collaborare con la giustizia – prevede Haaretz – sarà un terremoto” perché le informazioni che ha ”sono un vaso di Pandora”.

Il premier israeliano si è detto vittima di una ”partita di caccia” ingaggiata nell’intento di abbattere il suo governo e ha ribadito che i sospetti sono tutti privi di fondamento.

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