“Quella di oggi è una pietra miliare sia nel campo della medicina della riproduzione che in quello dei trapianti – spiega Mats Brännström, direttore della clinica Stockholm Ivf e pioniere della tecnica del trapianto di utero -. Questo successo si aggiunge a quelli già ottenuti nei trapianti madre-figlia in cui abbiamo una percentuale di bambini nati dell’85 per cento”.
• L’INTERVENTO – Il trapianto di utero, avvenuto nella clinica universitaria pediatrica di Belgrado a marzo 2017, è stato eseguito dall’équipe medica svedese del professor Mats Brännström, grazie anche alla partecipazione di Milan Milenkovic, Mirorslav Djordjevic e Stefan Tullius, direttore della divisione trapianti del Brigham and Women’s Hospital presso la Harvard Medical School. Poi il trattamento di procreazione assistita – effettuato allo Stockholm Ivf – con un embrione crioconservato della coppia che ha dato origine alla gravidanza. Per tutta la durata della gravidanza, che ha avuto un regolare decorso, la paziente è stata seguita da Luca Gianaroli, direttore scientifico del Sismer di Bologna.
“Questo incredibile risultato – commenta Gianaroli – è frutto della combinazione di alcune delle più sofisticate tecniche chirurgiche e delle importanti innovazioni tecnologiche nel campo della procreazione assistita, che oggi permettono di offrire soluzioni anche a casi di infertilità e sterilità fino ad ora considerati senza speranza, se non ricorrendo alla maternità surrogata, tecnica peraltro vietata in molti Paesi”.
• IL TRAPIANTO TRA GEMELLI – Il parto di oggi coincide con il 40° anniversario della nascita della prima bambina concepita tramite fecondazione assistita e con il 60° anniversario della nascita del primo bambino da madre sottoposta a trapianto di rene, anche in quel caso donato dalla sorella gemella.
“Il trapianto tra gemelli ci riporta alle origini dei primi interventi chirurgici di trapianto avvenuti più di 60 anni fa, quando la prima operazione di successo fu un trapianto di reni tra due gemelli identici. Siamo davanti ad una procedura unica nel suo genere – aggiunge Stefan Tullius – poiché non solo è stato coinvolto un gruppo internazionale di specialisti, ma anche per il grande altruismo della scelta della sorella della paziente di donarle il proprio utero”.
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