EURO 2020, DELUSIONE “ROJA”/ La Spagna non sfonda il muro svedese alzato dal portiere Olsen. Un altro ex romanista come Schick trascina la Repubblica Ceca contro la Scozia. “Italiani” decisivi nel successo della Slovacchia con la Polonia. Per fortuna, finora un torneo senza bulimia da Var

di FABIO CAMILLACCI/ Prima di commentare le partite andate in scena in questo quarto giorno di Euro 2020, una considerazione: in queste prime 10 partite, il Var e la Var hanno deciso solo in merito ai fuorigioco. Per fortuna, nessuna bulimia da moviola in campo come, al contrario, accade nel nostro campionato. D’altronde, lo sappiamo, la Serie A è l’unico campionato in cui le partite durano un’eternità per i ripetuti interventi del Var. Speriamo che questi Europei facciano riflettere i “soloni de noantri” responsabili delle istituzioni calcistiche italiane: meno Var, più calcio. Altri dati su cui riflettere: in 10 partite, un solo rigore (peraltro fallito dalla Danimarca contro la Finlandia) e una sola espulsione (quella del polacco Krychowiak nella sfida con la Slovacchia).

Le gare di lunedi 14 giugno: vincono Repubblica Ceca e Slovacchia, pareggia la Spagna. Grandi colpi di Patrik Schick all’Hampden Park di Glasgow nel 2-0 ceco. L’attaccante ex Sampdoria e Roma stende una deludente Scozia con una straordinaria doppietta: al 42′ un bel colpo di testa e al 52′ un meraviglioso pallonetto alla Maradona da metà campo, finora il gol più bello dell’Europeo insieme a quello dell’ucraino Yarmolenko. Tanta roba. Un successo che consente alla Repubblica Ceca di agganciare l’Inghilterra in testa al Gruppo D. Per Croazia e Scozia ora si fa dura.

Slovacchia in testa da sola nel Girone E. Un successo tutto italiano il 2-1 contro la Polonia di bomber Lewandowski. Al 18′, un clamoroso autogol del portiere juventino Szczesny, spiana la strada agli slovacchi. Al primo minuto del secondo tempo, il torinista Linetty pareggia. Poi al 62′ Krychowiak si fa espellere per una brutta entrata ai danni di un avversario e con i polacchi in 10 uomini, al 69′ è l’interista Skriniar a segnare il gol vittoria.

La Spagna invece sbatte contro il muro della Svezia: finisce 0-0. Migliore in campo: Robin Olsen, portiere in prestito all’Everton dalla Roma, proprietaria del cartellino. Bravo Olsen, ma da bocciare tutta la “Roja” che in fase di conclusione ha deluso le attese: la squadra di Luis Enrique ha ruminato gioco senza però incidere. Tra i peggiori, lo juventino Alvaro Morata. A oggi, le “Furie Rosse” iberiche appaiono come un gruppo assortito male dal commissario tecnico. Tra gli svedesi orfani di Ibrahimovic, oltre a Olsen brilla il 21enne attaccante di origini eritree Alexander Isak.

Consueta curiosità finale. La mascotte di Euro 2020 si chiama Skillzy ed è ispirata al freestyle e allo street football (nella foto con la Coppa degli Europei). Ricordiamo che non a caso la sua presentazione ad Amsterdam nel 2019 fu accompagnata da due dei più grandi freestylers del mondo: Liv Cooke e Tobias Becs. Adesso prepariamoci all’esordio delle squadre che compongono il Gruppo F, ovvero il “girone di ferro” formato da Francia, Germania, Portogallo e Ungheria. Per tedeschi e ungheresi non sarà facile contro i campioni del mondo transalpini e i campioni d’Europa lusitani guidati da Cristiano Ronaldo.

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