Mario Draghi, dopo aver accettato “con riserva” l’incarico di formare il governo e prima di dare il via alle consultazioni delle forze politiche, ha incontrato a lungo Giuseppe Conte

Mario Draghi, accettato con riserva l’incarico offertogli dal presidente Mattarella di formare il nuovo governo, ha fatto le sue prime mosse: una, istituzionale, con le visite ai presidenti della Camera e del Senato (nella foto con la presidente Casellati), l’altra, informale e non prevista, a Palazzo Chigi al presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte, tuttora in carica per il disbrigo degli affari correnti. Con Conte – che pare abbia declinato l’offerta di un incarico importante nel futuro governo – si è intrattenuto per oltre un’ora, quindi non si è trattato di una visita formale. Ma non si è saputo di più.

Draghi si sta preparando alle consultazioni con le forze politiche: dovrebbe cominciarle mercoledì pomeriggio in uno studio di Montecitorio. Nel frattempo ha fatto rientro in Umbria, a Città della Pieve, dove si sta preparando per gli incontri, che sono previsti non solo con le forze politiche, ma anche con con le parti sociali (sindacati e organizzazioni “datoriali”).

E’ sempre importante sedersi ad un tavolo perché la presenza del M5s impedisce che si possa fare male al Paese. Quindi andiamo a vedere le carte e riconfrontiamoci insieme” avrebbe detto Federico D’Incà all’assemblea M5s dove avrebbe aggiunto: “Io credo che ci si debba sempre sedere ai tavoli: è il modo migliore per capire, comprendere e scegliere. E solo sedendoci credo si possa andare a vedere”.

Invece la Lega appare prudenbte sulla linea de tenere: “Ribadiamo con coerenza che la strada maestra sono le elezioni. Se il professor Draghi ci incontrerà andremo ad ascoltare, a proporre e a valutare. Non abbiamo pregiudizi“, ha affermato il leader della Lega Matteo Salvini al termine del vertice del centrodestra. ma le posizioni all’interno del centrodestra appaiono variegate. In ogni caso, Salvini puntualizza: “Se Draghi dice che si va a votare tra due anni, è chiaro che non si può“. E a proposito della fiducia a un eventuale governo Draghi dice: “Io non ho detto né di no né di sì a priori. In base alle risposte, prenderemo una posizione. Ma se devono esserci altri giorni o settimane persi, allora votano in tutto il mondo…e si può votare anche in Italia“,.

Intanto il Pd sollecita M5s e Leu per ipotizzare una proposta comune. Ma il capo politico M5s Vito Crimi in un’assemblea M5s dice:  “Per qualunque misura a livello parlamentare si deve sempre o comunque passare da noi. Questo è un patrimonio che non dobbiamo disperdere, noi siamo determinanti anche nel caso in cui dovesse nascere questo governo. Se non possiamo far nascere un governo tecnico noi possiamo però essere determinanti nelle scelte, su qualunque cosa. Al di là di quello che faremo, quando è se dovesse nascere questo governo tecnico noi saremo condizionanti “.

Secondo alcuni analisti la proposta di incarico a Draghi è piaciuta ai mercati e segnalano un +2,09%, nonché un calo dello spread: due dati che sono stati registrati però anche negl ultimi tempi del governo Conte.

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