Manovre, smentite, intrusioni di Salvini e intervento risolutivo di Conte nella lettera di risposta del governo alla Commissione europea sul debito dell’Italia

La Commissione Ue ha iniziato l’analisi della lettera di risposta dell’Italia ai rilievi sul debito e sulle previsioni economiche alla base dell’ultima manovra. Lo fa sapere un portavoce della Commissione, specificando che le conclusioni sul contenuto “finiranno nell’analisi complessiva” del bilancio italiano, ovvero il rapporto sul debito, che sarà pubblicato mercoledì prossimo assieme alla raccomandazioni economiche.

Tria e Conte con i vertici europei

La lettera in questione ha provocato nella giornata di ieri, prima che venisse spedita a Bruxelles, un iter travagliato con contorni da “giallo”. Consta di 56 pagine e l’ha firmata il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ma accompagnata dal sospetto che vi fosse lo zampino del capo leghista, Matteo Salvini, il quale, dopo il risultato delle elezioni europee, si comporta, molto scorrettamente, da vice presidente del Consiglio…senza la parola vice.

E infatti si è affrettato a dichiarare: “Sono soddisfatto, perché ci sono segnali positivi per l’economia italiana e sono convinto che l’Europa rispetterà la nostra volontà di crescere e tagliare le tasse”, aggiungendo con la ormai  solita spocchia:  “Non sono assolutamente preoccupato dalle reazioni di Bruxelles: anzi se riusciremo, come sono convinto, grazie al voto degli italiani, ad abbassare le tasse, torneremo a essere un Paese stabile e uno dei primi al mondo dove investire”.

Ma nel pomeriggio il testo divulgato, non si sa da chi, attraverso un’agenzia di stampa era stato seccamente smentito dal ministero dell’Economia e aveva provocato l’intervento del vero presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, pronto a ricorrere anche alla via giudiziaria contro la diffusione di testi ‘fake’. Nel testo, di fatto, erano stati inseriti riferimenti a “tagli del welfare” per poter coprire gli oneri della flat tax voluta a tutti i costi dal “capitano” leghista, mentre Conte aveva dichiarato di non aver ancora ricevuto alcun testo relativo a questa misura economica.

Anche l’altro vice presidente del Consiglio, il riconfermato capo dei Cinquestelle Luigi Di Maio, si faceva sentire con questo post: “Non ho avuto ancora il piacere di leggere la lettera preparata dal ministro Tria all’Unione Europea, ma apprendo che prevede tagli alla spesa sociale, alla Sanità, a Quota 100, al Reddito di Cittadinanza. Ma stiamo scherzando? Lo dico chiaramente: al governo Monti non si torna. Basta austerità, basta tagli, di altre politiche lacrime e sangue. Magari è utile fare un vertice di maggioranza con la Lega insieme al presidente Conte e allo stesso Tria, così sistemiamo insieme questa lettera, prima che qualcuno la mandi a Bruxelles!”

A sua volta la sottosegretaria all’Economia, Laura Castelli (M5s), informava di aver letto anche lei un testo della lettera di Tria all’Unione Europea in cui si parlava di tagli al welfare, augurandosi un intervento di Conte per correggere nella stesura definitiva questo riferimento.

E infatti a fine serata il Ministero dell’Economia ha diffuso il testo definitivo inviato dal governo alla Commissione Europa, insieme ad un’analisi di 58 pagine sul debito pubblico. Nel testo finale salta il rifermento ai tagli al welfare che avevano fatto irritare i pentastellati e provocato un balzo dello spread a quota 293. Alla fine il passaggio viene sfumato e si indica in modo più generico che “il governo sta elaborando un programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile e delle entrate, anche tributarie”.

Piccoli ritocchi anche alla parte sulla flat tax che sarà attuata “nel rispetto degli obiettivi di riduzione del disavanzo”.

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