L’ONDATA DI FREDDO/ Riaperta, dopo la paralisi, l’autostrada del Brennero, ma ancora situazioni critiche lungo la penisola per la piena di molti fiumi. 6 carabinieri messi in salvo in Emilia

Nevicava nella mattina domenica di oggi in Alto Adige nella zona di confine, ma dalle 23 di ieri l’autostrada del Brennero A22 è di nuovo percorribile in entrambe le direzioni nella parte altoatesina, secondo le informazioni fornite dai vigili del fuoco. Il tratto in direzione nord tra Chiusa e Vipiteno, rimasto chiuso dalle 8 di ieri mattina, è stato inizialmente riaperto per una sola corsia. La circolazione comunque, a causa della notevole presenza di neve, è possibile con cautela e le dotazioni invernali adeguate.

La strada statale 12 del Brennero è stata anch’essa liberata e pulita con lame spalaneve e mezzi spargisale e dalle 2 della scorsa notte è nuovamente percorribile in entrambe le direzioni fino a Vipiteno, anche questa con l’attenzione necessaria al fondo stradale non del tutto pulito. Rimane chiusa nell’ultimo tratto, quello della Val di Vizze tra Vipiteno e il passo del Brennero.

I vigili del fuoco fino alle 2 di stamani hanno contato più di 400 interventi, di cui 140 in città a Bolzano.

Ma nel resto dell’Italia c’è ancora allarme per valanghe, fiumi in piena ed esondazioni, che tengono in allerta l’Italia, colpita da abbondanti nevicate e nubifragi.

Il livello del Po è salito di 3 metri in 12 ore per effetto delle piogge intense mentre a Venezia il fenomeno dell’acqua alta ha raggiunto i 113 cm di altezza sul medio mare. Chiusi gli accessi alle banchine del Tevere a Roma, con il superamento della prima soglia di attenzione del livello del fiume Aniene. Preoccupano i fiumi in Toscana ed Emilia: sei carabinieri sono rimasti feriti, travolti dall’onda di piena, mentre stavano soccorrendo alcune persone nella Bassa bolognese, dove il fiume Reno è esondato rompendo un argine. I sei militari sono stati salvati dall’elicottero dei vigili del fuoco e portati in ospedale per ipotermia, ma nessuno è grave. L’esondazione del Reno ha costretto 280 persone ad abbandonare le proprie abitazioni.

A Livorno la piena del fiume Cecina allaga le campagne, ma le esondazioni non riguardano i centri abitati.

In Campania la Protezione civile ha diramato una nuova allerta meteo per il rischio di frane e allagamenti: la situazione è particolarmente critica per l’esondazione del Sarno in alcuni tratti, che ha provocato allagamenti di case e danni alle aziende agricole.

In queste ore sono state indicate criticità da bollino ‘rosso’ anche per la pianura emiliana orientale e la costa ferrarese e per tutta la giornata di domenica. A causa dell’innalzamento del livello dell’Arno è stato chiuso a Firenze – a scopo precauzionale – il ponte Vespucci, progettato dall’ingegner Riccardo Morandi. Nel Pisano, le piene maggiori si sono sviluppate lungo il corso del Serchio, ma c’è attenzione anche sui fiumi Ombrone Pistoiese e Bisenzio.

Il maltempo ha provocato anche incidenti in Piemonte e Veneto, dopo le nevicate delle ultime ore.

A Isola d’Asti un automobilista di 58 anni è morto dopo essere stato travolto dalla propria vettura, che stava cercando di disincagliare dalla neve. Nel Bellunese i vigili del fuoco sono intervenuti lungo la strada regionale per la caduta di un grosso masso di circa quattro metri cubi, che ha schiacciato un’auto parcheggiata in prossimità della strada e sfiorato delle abitazioni.

Alcune abitazioni a rischio sono state evacuate. Nelle stesse zone, a Passo Pordoi, cinque sciatori sono usciti illesi dopo essere stati travolti da una valanga. E continua a nevicare senza sosta sulle Dolomiti venete, dove a Cortina d’Ampezzo e nel Comelico si è giunti fino ad 85 centimetri di neve. Alcuni passi restano ancora chiusi anche per il pericolo valanghe che resta di livello ‘4’ (rosso) con i rischi maggiori proprio per la viabilità e gli impianti sciistici.

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