L’incontro di lavoro trasformato dall’imprenditore farmaceutico in una violenza sessuale su una studentessa di 21 anni. Ma non sarebbe il primo caso

Antonio Di Fazio, l’industriale farmaceutico arrestato per violenza sessuale ai danni di una studentessa di 21 anni a Milano, in un’immagine tratta da Linkedin, 22 maggio 2021.

Sono tre al momento le ragazze che hanno denunciato di essere state vittime di Antonio Di Fazio, l’imprenditore del settore farmaceutico in cella da venerdì per aver violentato, nel suo appartamento a Milano, una studentessa di 21 anni (dopo averla stordita con una dose massiccia di tranquillanti e di averla poi fotografata) convocata per una proposta di lvoro.

Le giovani, da quanto si è saputo, sarebbero alcune di quelle di cui il manager conservava le immagini nel suo cellulare, ora sotto sequestro, e verranno sentite dai pm di Milano nelle prossime ore. sd

Secondo l’indagine coordinata dal pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella, la studentessa della Bocconi che si è trovata a casa di Di Fazio il 27 marzo, totalmente priva di forze e completamente stordita con una dose massiccia di Bromazepam, non sarebbe l’unica ad essere stata attirata dal manager con la scusa di uno stage o di un lavoro nell’azienda di cui è amministratore unico, la Global Farma.

Come annota anche il gip Chiara Valori, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nello smartphone dell’imprenditore sono state scoperte fotografie, in tutto 54, di altre ragazze “dello stesso tenore” e “scattate dall’ottobre 2020”. Una galleria fotografica definita dal gip “sconvolgente”. Ora alcune delle altre vittime del manager, che verrà interrogato domani pomeriggio dal giudice, sono pronte a raccontare quanto avrebbero subito.

Le indagini sono partite dalla denuncia della studentessa universitaria di 21 anni che aveva raccontato di essere stata invitata ad un incontro di lavoro tra imprenditori per uno stage e di aver perso completamente i sensi dopo aver bevuto un caffè. Si era risvegliata a casa stordita e con addosso i vestiti indossati la sera precedente. L’uomo, come si è detto, l’aveva anche fotografata durante la notte della violenza.

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