L’Associazione Europea delle compagnie aeree attacca la stretta del Governo italiano sul caro-voli nel timore di “effetti speculativi”

Dopo Ryanair scende in campo contro la stretta italiana sul caro-voli l’associazione europea delle compagnie aeree, Airlines for Europe. Si rivolge alla Commissione Ue perché chiarisca “con l’Italia” l’impatto del decreto sul mercato europeo del trasporto aereo “libero e deregolamentato”. E, lamentando un possibile effetto domino in altri Paesi, chiede se il provvedimento non violi il diritto delle compagnie aeree di competere e fissare i propri prezzi e servizi. Per il ministero delle Imprese e del Made in Italy, però, le misure annunciate sono “pienamente in linea con le direttive europee in materia di tutela dei consumatori”.

Il Mimit ha quindi ribadito di essere intervenuto dopo “fenomeni speculativi” evidenziati dal Garante della concorrenza nelle tratte da e verso la Sicilia. L’Enac, ha aggiunto, “ha appurato come il costo dei biglietti sia cresciuto in modo del tutto anomalo proprio in coincidenza con eventi catastrofali, come il deragliamento del treno merci nei pressi della stazione di Firenze Castello o dell’alluvione in Emilia-Romagna, quando non erano praticabili altri mezzi di trasporto”. Il ministero ha quindi fatto quindi sapere di voler “tutelare i cittadini-utenti dai fenomeni speculativi” emersi “proprio nei momenti di maggiore bisogno”. Quanto all’algoritmo che profila gli utenti, è “una pratica commerciale distorsiva” che “lede anche il fondamentale diritto alla privacy, e ciò è assolutamente inaccettabile”, ha segnalato il ministero, tornando a puntare il dito contro Ryanair: “La compagnia aerea che ha maggiormente evidenziato tali questioni risulta essere stata sanzionata undici volte negli ultimi anni dall’Autorità garante proprio per fenomeni distorsivi del mercato”.

“La libertà dei prezzi è una componente fondamentale del successo del mercato unico europeo dell’aviazione – ha affermato da parte sua Airlines for Europe – e siamo preoccupati che il decreto legge in Italia contravvenga alle norme dell’Ue che garantiscono questa libertà e comprometta seriamente il mercato unico dell’aviazione. Abbiamo chiesto alla Commissione europea di affrontare le nostre preoccupazioni con le autorità italiane e di garantire il pieno rispetto delle leggi dell’Ue che regolano il mercato unico dell’aviazione in Europa”.

La Commissione Ue conferma di aver ricevuto la lettera dell’associazione delle compagnie aeree europee Airlines for Europe in cui si chiede di valutare il decreto contro il caro-voli. “La stiamo esaminando”, afferma un portavoce dell’esecutivo comunitario. Per il resto, ribadisce la posizione già espressa sul decreto: “I servizi della Commissione hanno contattato le autorità italiane e si aspettano di ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto della misura in questione”, dice. “La Commissione sostiene le misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili, purché in linea con le norme del mercato interno dell’Ue”.

  I timori delle compagnie aeree

Nella lettera inviata alla Commissione Ue le compagnie aeree esprimono il timore che il piano del governo italiano possa “costituire un precedente e portare a un effetto domino”. Limitare le tariffe “violerebbe” i diritti delle compagnie “di competere ove possibile, fissare i prezzi e definire i servizi come meglio credono”.

Il diritto dell’Ue, all’articolo 22 del Regolamento 1008/2008 sui servizi aerei, “garantisce la libertà delle compagnie aeree di fissare i propri prezzi, a condizione che rispettino le disposizioni in materia di trasparenza dei prezzi per garantire che questi siano esposti in modo trasparente e non discriminino i consumatori in base alla loro nazionalità o al luogo di residenza”, sottolinea l’esecutivo. “La concorrenza sostenibile con la libera fissazione dei prezzi è di solito la migliore garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo” Ue che è “liberalizzato e di grande successo”, viene ribadito. “Solo in casi molto specifici ed eccezionali” come “ad esempio, rotte da/per regioni remote che non sono adeguatamente servite dagli operatori di mercato”, si segnala ancora, “l’Ue consente agli Stati membri di stabilire obblighi di servizio pubblico per garantire livelli minimi di servizio e connettività territoriale”.

La risposta della Commissione Ue

“La Commissione sostiene le misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili, purché in linea con le norme del mercato interno dell’Ue”. Il diritto dell’Ue, all’articolo 22 del Regolamento 1008/2008 sui servizi aerei, “garantisce la libertà delle compagnie aeree di fissare i propri prezzi, a condizione che rispettino le disposizioni in materia di trasparenza dei prezzi per garantire che questi siano esposti in modo trasparente e non discriminino i consumatori in base alla loro nazionalità o al luogo di residenza”, sottolinea l’esecutivo. “La concorrenza sostenibile con la libera fissazione dei prezzi è di solito la migliore garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo” Ue che è “liberalizzato e di grande successo”, viene ribadito. “Solo in casi molto specifici ed eccezionali” come “ad esempio, rotte da/per regioni remote che non sono adeguatamente servite dagli operatori di mercato”, si segnala ancora, “l’Ue consente agli Stati membri di stabilire obblighi di servizio pubblico per garantire livelli minimi di servizio e connettività territoriale”. (fonte: Ansa) –

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