UN ANNO DI CALCIO/ Dalle azzurre della Bertolini all’ItalMancini, passando per campionato e coppe: bilancio di fine anno e prospettive per il 2020 con l’analisi dello storico dello sport

di RAFFAELE CICCARELLI*/ La fine di un anno coincide sempre con un tempo di bilanci, che riguardano i vari campi della vita. Senza scendere in meandri che finirebbero per diventare filosofici proprio sul “senso della vita”, molto più prosaicamente e, è il caso di dirlo, pedestramente, noi cerchiamo di stilare un bilancio dell’anno calcistico ricordandone i punti salienti. Anche questo, però, presenta la sua particolarità, perché nel corso dell’anno solare bisogna parlare, in realtà, di due stagioni calcistiche, una che finisce e va a bilancio, l’altra che inizia e contiene ancora quasi intatte le speranze di tutti i suoi protagonisti.

Onde evitare confusione, per ricordare questo 2019 pallonaro che se ne va partiamo direttamente dal mezzo, dai mondiali di calcio femminili svoltisi in Francia. Sarà per mitigare le delusioni maschili, sarà perché finalmente anche in Italia il calcio femminile sta raggiungendo le dovute soglie di attenzione, questo ha rappresentato sicuramente l’evento dell’anno, perché le azzurre allenate da Milena Bertolini, quasi matricole in questa competizione e rappresentanti di un calcio che, nella Penisola, ha ancora numeri da pochi adepti piuttosto che di vero movimento, sono riuscite a issarsi fino ai quarti di finale, arrendendosi solo alle forti olandesi, poi finaliste. Un risultato più che lusinghiero, considerato, giustamente, un punto di partenza per costruire e dare solide fondamenta ad un movimento che, si spera, un giorno possa rappresentare il calcio nazionale non solo al pari di quello maschile, ma anche vincente, come quello degli Stati Uniti, laureatosi campione del mondo per la quarta volta.

Sull’abbrivio delle azzurre in rosa possiamo ritornare a parlare in termini positivi anche della nazionale maschile. È bastato solo un anno a Roberto Mancini, CT degli azzurri, per ridare vivacità all’amato colore, ricostruire una squadra depressa più che impoverita, lanciando tanti giovani a dimostrazione della bontà della nostra base, conquistando in pompa magna, da imbattuti, la qualificazione a Euro 2020 (nella foto: Mancini e Bertolini).

Venendo al campionato, quasi pleonastico, ormai, parlare del dominio della Juventus. I bianconeri si impongono per l’ottava volta di fila, mortificando una concorrenza sempre più lontana, anche se apportano la novità del cambio di allenatore, passando dal “risultatista” Massimiliano Allegri al “giochista” Maurizio Sarri, scommettendo sul cambio di mentalità, che auspicano resti vincente attraverso un gioco più “bello”. Non vince, la Juventus, e questa è un po’ una notizia, la Coppa Italia, che va appannaggio della Lazio, giusto per variegare un po’ l’ambiente, con i laziali che poi, proprio a fine anno, vinceranno anche la Supercoppa rivelandosi bestia nera dei bianconeri. Per i quali continua a restare un cruccio la Champions League, eliminata dalla “ritornante periodica” Ajax nonostante Cristiano Ronaldo nel motore, con la vittoria che ha arriso al Liverpool dell’ex perdente di successo Jurgen Klopp, laureatosi per la prima volta anche campione del mondo per club a fine anno.

Mani britanniche hanno sollevato anche l’Europa League, quelle dei giocatori del Chelsea, allenato da quel Sarri passato in bianconero. Un bel giro. Al nuovo anno che entra chiede qualcosa l’Inter, ritornata arrembante con Antonio Conte sul ponte di comando; sembra già al resoconto finale il Napoli, ridimensionato in campionato e in corsa in coppa, con l’addio traumatico a Carlo Ancelotti e il passaggio al più “prosaico” Gennaro Gattuso; una nuova dimensione vincente sembrano avere Lazio e Roma; di continuare a sognare chiede l’Atalanta, arrembante in campionato e anche in coppa. Il nostro augurio e la nostra speranza è di vivere, a parte un anno sereno, un’estate azzurra e di nuovo vincente.

*Storico dello Sport

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