L’assemblea di “MDP-Articolo1”: «Renzi ormai è un nome del passato». Scettici su di lui anche i ministri Orlando e Calenda

Dopo l’incontro di ieri  tra Fassino e Pisapia e la telefonata tra Prodi e Renzi che, secondo un comunicato congiunto ma anonimo, avrebbe “avviato un percorso politico e programmatico per una nuova stagione del centrosinistra” – arrivano oggi dall’assemblea di “Mdp-Articolo 1” parole che gelano i facili entusiasmi dei sostenitori di una generica “unità del centrosinistra” perseguita da Renzi… senza condizioni e senza sconfessioni dei guai combinati dal suo governo.

“Penso sinceramente che Renzi sia un nome del passato, non del futuro”, dice il coordinatore di Mdp Roberto Speranza (foto). E propone all’assemblea “la creazione di una lista aperta comprendente tutte le forze progressiste, civiche e di sinistra che condividono questa sfida”. “Ma non basta – sottolinea – un cartello elettorale. Dobbiamo costruire un nuovo grande soggetto politico popolare. Costruire una forza che abbia allo stesso tempo un’ambizione di governo e sia radicale nel merito. Non siamo qui per fare testimonianza ma per cambiare l’Italia. Con i nostri valori, le nostre storie e le nostre parole d’ordine”.

Uno stop alla missione di Fassino arriva anche da Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana (in una foto d’archivio con Vendola) : “A chi ci chiede l’alleanza, a chi ci chiama gufi e rosiconi, minoritari e irrilevanti, a quelli che ci chiedono alleanza nel nome del voto utile, se qualcuno ci chiede un incontro lo facciamo. Ma vogliamo dire a Fassino e Prodi, che il tempo è scaduto, perché non ci sono ragioni politiche e culturali. Noi contro la destra lavoriamo ad una prospettiva incompatibile con questo Pd”.

E sui tentativi di portare sotto il cappello del Pd le forze  politiche di sinistra dice la sua anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando: “Non c’è automatismo tra capo di una coalizione e incarico di formare il governo: è scritto nella nuova legge elettorale, il Rosatellum. Su chi sarà il presidente del Consiglio ci sarà tempo e modo di discuterne, ma bisogna dare garanzie molto forti”.  Orlando lo ha affermato a L’Intervista di Maria Latella in onda su Skytg24, rispondendo alla domanda se ritenga possibile che non sia Matteo Renzi il candidato premier. “Ieri Renzi – ha ricordato il ministro – ha detto  chiaramente che deve esserci pari dignità tra i componenti della coalizione”. Già, ma lui ci crede? Alla parola di Renzi non crede ormai più nessuno. ne sono consapevoli i suoi potenziali “alleati”?

E un altro ministro, non del del PD, come Calenda, fa una analoga considerazione:”Continuo a essere convinto che se Renzi recupera l’idea di spiegare al Paese le cose in modo articolato e complesso possa essere il leader, ma non è affatto scontato, perché abbiamo perso un pezzo di fiducia nel Paese per eccessiva semplificazione”.  Un modo elegante per dire che non è il caso che Renzi si proponga come aspirante presidente del Consiglio.

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