L’annuncio trionfale di Trump sull’accordo di pace tra Emirati Arabi e Israele accolto male da Hamas, dalla Jihad islamica e dal leader palestinese Abu Mazen

“Enorme svolta oggi! Storico accordo di pace tra due nostri grandi amici, Israele e Emirati Arabi”: Donald Trump ha annunciato così su Twitter (foto) l’accordo tra i due paesi (al quale ha lavorato il suo genero Jared Kushner e collaboratore per la politica estera, dietro di lui nella foto) per stabilire piene relazioni diplomatiche come parte di una intesa per fermare l’annessione delle terre occupate perseguita dai palestinesi per il loro futuro Stato.

Donald Trump ha colto tutti di sorpresa, compreso lo stesso premier Benyamin Netanyahu, che, al diffondersi della notizia, lascia a metà una riunione di gabinetto sul coronavirus. Un accordo che passa per l’avvio delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi, che, come prima conseguenza, ferma i controversi progetti di annessione di parti della Cisgiordania, perseguiti dallo stato ebraico. Togliendo dal tavolo, almeno per ora, un macigno su ogni possibile ripresa dei colloqui di pace con i palestinesi.

Ma Hamas e la Jihad islamica da Gaza gridano al “tradimento”, mentre l’Autorità nazionale palestinese del presidente Abu Mazen respinge “con forza” l’intesa e chiede “una immediata” riunione di emergenza della Lega Araba e dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica. “Questo passo – sostiene Abu Mazen – mina l’iniziativa per la pace araba, le decisioni dei vertici arabi e islamici, la legittimità internazionale e l’aggressione contro il popolo palestinese”.

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres plaude all’accordo tra Israele e gli Emirati Erabi per normalizzare i rapporti e “spera che crei una opportunità per i leader di Israele e Palestina di impegnarsi nuovamente in negoziati significativi che realizzino la soluzione dei due Stati in linea con le rilevanti risoluzioni Onu, gli accordi internazionali e bilaterali”.

Ora si vedrà quali saranno gli sviluppi di tale accordo e se porterà acqua al mulino di Trump in vista delle prossime elezioni presidenziali  Usa.

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