La senatrice Fucksia, espulsa dal M5s, contesta il voto in rete

fucksia serenellaLa votazione in rete degli iscritti al M5s ha decretato l’espulsione della senatrice Serenella Fucksia. “Hanno partecipato alla votazione 26.630 iscritti certificati – informa il blog di Grillo – Ha votato SI il 92,6%, pari a 24.667 voti. Ha votato NO il 7,4%, pari a 1.963 voti”. Ora la senatrice marchigiana ha un mese di tempo per decidere se ricorrere al comitato d’appello. L’accusa a suo carico: non ha restituito parte dei suoi emolumenti da parlamentare, come prevede il regolamento interno. “Chi non restituisce parte del proprio stipendio come tutti gli altri – si legge nel post che ha dato il via al referendum on line – non solo viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari MoVimento 5 Stelle, ma impedisce a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro oltre a tradire un patto con gli elettori. Ogni mese i parlamentari del M5S si tagliano lo stipendio e donano quei soldi a un fondo per far partire nuove imprese e quindi nuovi posti di lavoro in Italia”.

La procedura è stata contestata dalla senatrice, che prima se ne è detta meravigliata (“Davvero è stato aperto un voto contro di me sul blog di Grillo? Non lo sapevo. Sto facendo proprio in questo momento la rendicontazione. Ho avuto problemi logistici e di salute, lo sanno tutti”), poi ha sostenuto che la procedura di espulsione avviata nei suoi confronti è “una scusa”, una manovra “costruita ad arte da qualcuno. Evidentemente sono scomoda dal momento che non sopporto l’ipocrisia”.

Infatti la Fucksia spiega che sul voto sicuramente avrà ”pesato” anche il suo aver difeso la ministra Maria Elena Boschi. ”Averle riconosciuto il merito di aver dato uno smacco a un’opposizione farlocca. E ora fa senz’altro gioco al Movimento usare questo tipo di punizione contro di me”.

Fucksia non farà ricorso al comitato d’appello, “perché sarebbe una farsa”, ma “con calma chiamerò Grillo perché ci sono troppe cose che ormai gli sfuggono, che non governa”.  “Sul blog – afferma – c’è stata una votazione chiesta con la solita tecnica: di che colore è il cavallo bianco di Napoleone? Ho ricevuto tante telefonate di persone che non votavano per protesta. Io ho finito la rendicontazione” (che le viene contestata), “ho mandato il pdf pochi minuti fa e ora lo pubblico su Fb”.

Quella di mandarla via per la mancata rendicontazione e restituzione delle somme non spese “è una scusa che fa ridere i polli, non è un giorno in più o in meno che fa differenza. Ci vuole buon senso. Il capogruppo è da un po’ che tenta di mettermi alla porta” dice Fucksia puntando il dito contro Mario Michele Giarrusso: “mi ha fatto mobbing esplicito, ho anche delle mail che lo documentano. Ora ha trovato la scusa per farmi espellere, nonostante lui stesso abbia rendicontato da poco. Ha colto l’attimo fuggente per farmi fuori”.

Sul blog di Grillo, le viene contestato il fatto di non aver “ancora restituito le eccedenze degli stipendi di aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre 2015”, “a differenza di tutti gli altri suoi colleghi” e così “come richiesto dallo Staff e nonostante i diversi solleciti inoltrati con scadenze in data 8, 21 e 26 dicembre. Fucksia – conclude il post – ha violato ripetutamente il codice di comportamento dei Parlamentari 5 Stelle. Ti chiediamo se debba essere espulsa”.

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