La scomparsa di Mirella Gregori. La sorella a Radio Cusano Campus: “Spero che l’inchiesta parlamentare sia separata da quella su Emanuela Orlandi. Abbiamo elementi per chiedere l’apertura di un’indagine alla Procura di Roma”

di SERGIO TRASATTI/ Come per Emanuela Orlandi, sono passati 40 anni anche dalla scomparsa di Mirella Gregori che svanì nel nulla il 7 maggio 1983. Del mistero si è parlato a “Gazzetta ladra” su Radio Cusano Campus dove è intervenuta Maria Antonietta Gregori, la sorella di Mirella (nella foto: Mirella Gregori durante una visita di Giovanni Paolo II alla parrocchia di San Giuseppe a Via Nomentana dove abitava e il famoso manifesto affisso sui muri di Roma nell’estate del 1983). Al microfono di Fabio Camillacci e Lorenzo Capezzuoli Ranchi, la sorella di Mirella Gregori ha detto: “E’ la prima volta che le istituzioni si interessano finalmente della scomparsa di mia sorella, quindi mi auguro che la Commissione parlamentare d’inchiesta porti a qualche risultato”.

La sottolineatura di Maria Antonietta Gregori a Radio Cusano Campus. La sorella di Mirella ha tenuto a precisare una cosa: “Una Commissione che purtroppo stenta a decollare; mi auguro che facciano presto e soprattutto spero che le due inchieste parlamentari siano separate perché il fatto di aver accomunato la scomparsa di Emanuela Orlandi a quella di Mirella ci ha soltanto danneggiato in questi lunghi 40 anni. Le due storie sono diverse e spero che indagando bene lo capiscano anche le autorità competenti. Per carità, con Pietro Orlandi e il resto della sua famiglia ci siamo sempre voluti bene; purtroppo però Mirella è stata sempre la coda di Emanuela”.

Il lavoro per far aprire un’inchiesta alla Procura di Roma. Maria Antonietta Gregori ha concluso dicendo: “Sono scomparse due ragazze innocenti di 15 anni e credo che abbiano diritto entrambe a essere portate allo stesso livello. Inoltre, mi auguro che la Procura di Roma riapra l’inchiesta su Mirella così come ha fatto per Emanuela Orlandi. Posso dirvi che su questo con il mio avvocato Nicodemo Gentile, presidente di Penelope Italia, stiamo improntando una forzata riapertura dell’inchiesta sulla scomparsa di mia sorella. Anche perché abbiamo dei nuovi elementi che non furono vagliati all’epoca o che non vennero approfonditi bene”.

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