La fake news su Giorgia Meloni

di SERGIO SIMEONE* – Stupiscono molto le aspre critiche mosse da Giorgia Meloni alla decisione di Andrea Martella, sottosegretario con delega all’editoria,  di istituire una task force per combattere le fake news che vengono diffuse sui social creando disinformazione ed indebolendo conseguentemente  la lotta contro l’epidemia  da coronavirus. La leader di FdI ha detto tra l’altro: «Credo si stiano violando le libertà fondamentali e costituzionali con eccessiva disinvoltura».

Sono critiche che stupiscono, anche perché questa task force in fondo tutela  anche lei. Lei che solo qualche giorno fa è stata vittima di una clamorosa fake news. Mi riferisco per la precisione alla polemica scoppiata a seguito del quasi colpo di stato attuato  in Ungheria da Viktor Orban. Il quale, come sappiamo, prendendo a pretesto l’epidemia da coronavirus, che pure sta interessando il Paese balcanico in forma molto lieve (circa 500 contagiati), si è fatto assegnare dal Parlamento i pieni poteri, dei quali perciò il Parlamento è stato privato, i decreti presidenziali diventano immediatamente leggi dello Stato, viene proclamato lo stato di emergenza nazionale e sono sospese anche le elezioni a tempo indeterminato.

Ebbene è stata fatta circolare, prima sui social e poi anche sui giornali, una dichiarazione attribuita alla Meloni di questo tenore: Orban  non ha fatto niente di diverso da quello che ha fatto Giuseppe Conte, cioè  «ha adottato provvedimenti straordinari non particolarmente diversi da quelli adottati dall’Italia con addirittura un minor mandato da parte del Parlamento». Si tratta con tutta evidenza di una dichiarazione così insensata, così indecente, che non può che essere altro che una fake news.  E costruita, occorre aggiungere, anche con una certa rozzezza per denigrare la leader di Fratelli d’Italia.

Ma, direte voi, se è una fake news, perché la Meloni non l’ha smentita? “E che bisogno c’è di smentirla – avrà  ragionato la raffinata n. 2 della destra –  sfido chiunque a trovare in tutta Italia un solo cretino che pensi che una esponente politica consumata come me, abituata a sfoggiare la sua acuminata intelligenza in tutti i talk show, abbia potuto pronunciare una  frase in cui il numero delle idiozie è superiore a quello delle parole impiegate”. E come darle torto?

*Sergio Simeone, docente di Storia e Filosofia, è stato anche dirigente del Sindacato Scuola della Cgil

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