Inchiesta “Tempa rossa”: secretato l’interrogatorio della Guidi, iscritta come parte offesa

Ministra  GuidiIl faccia a faccia tra i pm di Potenza e la ministra dimissionaria dello Sviluppo economico Federica Guidi, svoltosi presso la Procura del capoluogo  lucano, è durato circa tre ore, e i contenuti sono stati secretati dai pubblici ministeri.  Guidi  è stata sentita come persona informata sui fatti in merito all’emendamento che il governo ha inserito nella Legge di Stabilità per consentire alla Total di sfruttare il petrolio estratto in Basilicata.

Entrata al palazzo di giustizia su un’auto da un ingresso laterale, la Guidi è salita al quarto piano, dove si trova la Procura, con un ascensore interno. All’uscita ai giornalisti ha detto: “Vorrei prima di tutto ringraziare i magistrati per avermi dato la possibilità in tempi così brevi di chiarire questa vicenda così spiacevole per me. Ho risposto a tutte le loro domande. Dal punto di vista giudiziario ho appreso definitivamente di essere persona offesa”.

Secondo alcune persone che l’hanno vista entrare nel palazzo di giustizia,  Federica Guidi è apparsa “serena e tranquilla”. Da fonti vicine si è appreso che era intenzionata a rispondere a tutte le domande dei magistrati, fornendo loro tutti gli elementi.

I magistrati hanno chiesto alla Guidi chiarimenti su due aspetti dell’inchiesta al centro del filone “Tempa Rossa”, il Centro Oli che la Total sta realizzando a Corleto Perticara (Potenza).

Il primo riguarda l’intercettazione del novembre 2014 della telefonata con il compagno Gianluca Gemelli (indagato) sull’emendamento alla Legge di Stabilità proprio per “Tempa Rossa”. “Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato, se è d’accordo anche ‘Mariaelena’ (Boschi, ndr), quell’emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte, alle quattro di notte”, disse la Guidi al telefono al compagno, a proposito dell’emendamento relativo ai lavori per il centro oli della Total in contrada ‘Tempa rossa’, a Corleto Perticara (Potenza), nei quali Gemelli stesso aveva interesse essendo alla guida di due società del settore petrolifero.

Il secondo aspetto, invece, riguarda il ruolo che Gemelli, il compagno della Guidi, avrebbe avuto nella genesi e nella definizione dello stesso emendamento e, più in generale, dell’attività dell’ex ministra rispetto agli interessi delle compagnie petrolifere. Si tratta – per usare le parole di uno degli indagati, il dirigente della Total, Giuseppe Cobianchi – della “strada gemellica”, una “scorciatoia”, con il chiaro riferimento proprio a Gemelli, che le compagnie e le imprese, non soltanto di Tempa Rossa, avevano individuato per risolvere i loro problemi, accelerando le procedure previste, grazie al legame tra l’imprenditore e l’esponente del Governo.

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