Dopo l’autopsia (“arresto cardiaco”) altre indagini sulla morte di Mattia Dall’Aglio

Il nuotatore Mattia Dall’Aglio è morto per un arresto cardiocircolatorio. Ha stabilito questo l’autopsia alla medicina legale del Policlinico sul corpo del 24enne deceduto domenica in una sala adibita a palestra nei pressi della piscina dei vigili del fuoco a Modena. Secondo le prime notizie sugli esami autoptici, iniziati verso le 12.30 e proseguiti per circa 2 ore, il cuore del ragazzo sarà inviato in un centro specializzato a Padova per accertamenti, per chiarire con maggiore precisione la dinamica del decesso. Inoltre all’esito dell’autopsia non sarebbe stato possibile stabilire con esattezza l’orario in cui Dall’Aglio è morto.
Per il decesso dello sportivo sono indagati, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, il presidente dell’associazione ‘Amici del nuoto’, che si occupa della struttura, e un tecnico, allenatore, dell’associazione stessa. Oltre al perito nominato dalla procura, all’autopsia hanno preso parte il consulente nominato dai due indagati e quello dei parenti del nuotatore.

L’atleta 24enne è morto domenica mentre si stava allenando da solo in palestra a Modena. Nato a Montecchio Emilia (Reggio Emilia), Dall’Aglio è stato colto da un attacco cardiaco nella palestra di Modena, che si trova in via Formigina, a ridosso del comando dei vigili del fuoco. È stato proprio un pompiere a trovare il corpo del 24enne; l’immediato tentativo di rianimazione non ha dato purtroppo esito favorevole. Per approfondire la causa della morte il pm Katia Marino ha chiesto l’autopsia. e pertanto ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Dall’Aglio aveva partecipato anche alle Universiadi in Corea.

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