CORONAVIRUS/ AGGIORNAMENTO ALLE ORE 18 DELL’8 MARZO/ Nelle ultime 24 ore in Italia il numero dei morti è salito da 233 a 366, quello dei contagiati da 4.061 a 6.387, quello dei guariti solo del 5,6% in più

Angelo Borrelli mentre fa il punto sul contagio da coronavirus (foto Ansa di Fabio Frustaci) 

Bilancio pesante per le morti legate al coronavirus alle ore 18 di domenica 8 marzo: nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 133, passando da 233 a 366, con un aumento del 57% in un giorno. Il maggior numero viene dalla Lombardia, 113. L’incremento dei malati, passati da 5.061 a 6.387 (+1.326), è stato del 26,2%. Poco rilevante l’aumento delle persone guarite, diventate in totale 622, con un incremento di 33 unità (+5,6%).  Sono dati che accentuano la necessità di attuare le misure più rigide fissate nel decreto varato la notte scorsa dal governo e illustrate in conferenza stampa dal presiente del Consiglio Giuseppe Conte.

Da segnalare che il virus non fa distinzioni tra categorie di cittadini: oltre ai presidenti delle Regioni citati nei giorni scorsi – come i presidenti delle Regioni  Lombardia (Fontana),  Piemonte (Cirio), Lazio (Zingaretti) , il prefetto e il questore di una provincia lombarda – oggi si segnala anche il capo di stato maggiore dell’Esercito, Salvatore Farina.

Alitalia sospende, da domani 9 marzo, l’attività su Milano Malpensa. Lo si legge in una nota della compagnia aerea secondo cui l’attività sarà sospesa dopo l’arrivo del volo da New York AZ605, con atterraggio previsto alle 10.40. Da Milano Linate verranno operati “solo collegamenti nazionali, con una riduzione di frequenze sulle rotte servite, mentre le destinazioni internazionali saranno raggiungibili con i voli via Roma”.

Ma persiste la resistenza al rispetto delle regole, una resistenza di cui si è avuta la manifestazione addirittura con rivolte in varie carceri, e in particolare a Modena e a Frosinone  (foto a lato) contro il divieto di visite dei familiari deciso per evitare contagi previsto nel decreto. E si spiega anche la reazione di molti abitanti alcune regioni del Sud di fronte all’esodo che c’è stato di partenze ieri sera da Milano (foto a sinistra) appena  si è diffusa una anticipazione dei contenuti del decreto, soprattutto per la parte che riguarda il divieto di spostamento dall’area “rossa” del Nord. Ora le regioni del Sud chiedono l’isolamento domiciliare per chi viene dalle zone rosse del Nord: a prendere questa posizione  sono state Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata. Anche il Lazio ha firmato un’ordinanza che impone la sorveglianza per chi arriva dalle ‘zone rosse’ con l’obbligo di comunicazione al numero verde e di permanenza domiciliare. Otto presidenti di Regione (Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Liguria, Sardegna, Sicilia, Abruzzo, Umbria e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano.) chiedono un tavolo di confronto con il governo per meglio definire alcuni punti del decreto, che possono presentare punti non chiari, anche per la fretta con la quale lo si è dovuto scrivere.

Ecco perché l’Intercity partito da Milano ieri sera alle 21.34 – il cui arrivo era previsto a Napoli alle 9,36 – è arrivato a destinazione con oltre 4 ore di ritardo. Il ritardo è dovuto ai controlli effettuati sul convoglio in attuazione dell’ordinanza del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che stabilisce “l’isolamento domiciliare per chi arriva dalle zone interessate dal decreto”. Inoltre sul convoglio, preso d’assalto ieri sera alla stazione di Milano, molti passeggeri erano sprovvisti di biglietto per la fretta di salire sui vagoni.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, promette “un pugno duro rispetto ad atteggiamenti che non sono tollerabili. Per esempio persone che risultano positive che se ne vanno in giro. Io – sottolinea Speranza – sono perché le istituzioni abbiamo un pugno molto duro. Il virus non è uno scherzo. Abbiamo bisogno di comportamenti corretti dappertutto”.

E arriva il plauso alle decisioni del governo italiano dal direttore dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità).Il governo e i cittadini italiani stanno compiendo passi audaci e coraggiosi per rallentare la diffusione del coronavirus e proteggere il loro paese e il mondo. Stanno facendo autentici sacrifici. L’Oms è solidale con l’Italia ed è qui per continuare a sostenerla“, scrive su Twitter il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, ripostando il post del governo con la foto del premier Giuseppe Conte che firma il decreto.

Il capitolo che merita di essere precisato ulteriormente è quello in cui parla del  “vincolo di evitare ogni spostamento nell’intera Lombardia e in quattordici province di Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche”.

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