IL GRANDE RIFIUTO/ Bielsa si conferma “Loco”: il tecnico argentino dice no alla Lazio dopo aver firmato il contratto e Lotito gli fa causa. L’allenatore argentino attacca: “Lotito e Tare non hanno comprato nessun giocatore”. Biancocelesti nella bufera e sulla panchina torna Simone Inzaghi, Bollini alla Salernitana?

combo.bielsa.lotito.750x450di FABIO CAMILLACCI/

Lo avevamo scritto il 5 luglio scorso parlando di “grande intrigo” e accostando Marcelo Bielsa alla Nazionale argentina come sostituto del dimissionario Tata Martino da c.t. della Seleccion. A prescindere da quest’ultima possibilità, “El Loco” ha detto definitivamente no a Lotito e alla Lazio. Un ribaltone incredibile, ma vero. Pertanto, i continui rinvii dello sbarco di Bielsa a Roma non erano legati a presunti problemi burocratici legati al permesso di lavoro. L’allenatore argentino in realtà dopo aver firmato il contratto con i biancocelesti si è subito pentito della scelta: soprattutto alla luce dell’immobilità laziale sul mercato. Bielsa lo ha fatto sapere a Lotito la notte scorsa con una laconica e fredda mail. Ovviamente furibondo il patron della Lazio per l’epilogo farsesco di una vicenda che negli ultimi giorni aveva prima destato tanti dubbi legati all’arrivo in ritardo di Bielsa e del suo staff e poi sembrava risolta con il comunicato ufficiale della Lazio condito però da una sibillina dichiarazione di Lotito: “Il contratto è depositato, vedremo cosa succederà”. Ora Lotito, dopo il clamoroso e beffardo rifiuto, porterà Bielsa in tribunale. E così “El Loco” sarà il secondo allenatore della Lazio, dopo Petkovic, a finire in causa con Lotito.

Il comunicato ufficiale della Lazio. Alle 11.20 di oggi il club biancoceleste ha diffuso un comunicato sul proprio sito scrivendo: “Prendiamo atto con stupore delle dimissioni del Sig. Marcelo Bielsa , anche a nome dei suoi collaboratori, in palese violazione degli impegni assunti con i contratti sottoscritti la settimana scorsa e regolarmente depositati presso la Lega e la Figc con i relativi adempimenti previsti. La società si riserva ogni azione a tutela dei propri diritti. Affida la conduzione della squadra nel ritiro preparatorio al signore Simone Inzaghi”.

La Lazio torna a Inzaghino ed è caos anche alla Salernitana. Simone Inzaghi, dopo essere stato a Formentera, si stava godendo gli ultimi giorni di vacanza a Milano Marittima, con la compagna Gaia e il figlio Lorenzo. Il viaggio di sola andata per Salerno era già programmato per l’inizio della prossima settimana, la presentazione pure: l’accordo era di fatto stato raggiunto anche se mancava la firma sul contratto, che non arrivava forse perché (come scrivemmo sempre martedi 5 luglio), nella testa di Lotito c’era la sensazione che con Bielsa potesse finire male. Poi stamattina è arrivata una telefonata da Formello. E l’estate di Inzaghi cambia all’improvviso. Il viaggio di sola andata, Inzaghino lo ha fatto verso la Capitale, da cui era partito il 15 maggio dopo la sconfitta contro la Fiorentina, quella che fino a oggi era stata l’ultima sua partita sulla panchina della Lazio. E chi allenerà la Salernitana? In pole c’è Alberto Bollini, ex tecnico della Lazio Primavera con cui vinse due storici scudetti nel 2001 e nel 2013. Bollini recentemente era stato richiamato da Lotito per rilanciare la stessa Primavera della Lazio e l’intero vivaio biancoceleste.

Simone Inzaghi però chiede chiarezza. La società biancoceleste, con il comunicato di stamattina, lo ha già ufficializzato come allenatore della Lazio “per il ritiro preparatorio”, ma a breve è in programma un incontro chiarificatore tra il club e lo stesso Inzaghi, per il quale sono già previste le visite mediche nella mattinata di domenica. Inzaghi tornerebbe entusiasta, ma a condizione di essere il tecnico anche dopo il ritiro di Auronzo; cioè, in provincia di Belluno ma non distante da Venezia, dove suo fratello Pippo ripartirà dalla Lega Pro. Simone sarebbe ripartito dalla B, B come Bielsa, il cui rifiuto gli dovrebbe spalancare di nuovo le porte della A. Dove Inzaghi se l’era cavata: dodici punti in sette partite dopo l’esonero di Pioli. Con una squadra senza obiettivi di classifica, si poteva fare peggio. Simone Inzaghi dovrebbe firmare un contratto annuale con opzione per la stagione successiva. Usiamo il condizionale circa il ritorno di Simone Inzaghi sulla panchina laziale perchè, lo ripetiamo, con Lotito non si sa mai. E la paradossale vicenda Bielsa ne è l’ulteriore conferma.

E alla fine arriva anche la verità di Marcelo Bielsa. “El Loco”ha deciso di rompere il silenzio e, dopo le dimissioni presentate stamani da allenatore della Lazio ancor prima di cominciare la sua avventura, ha diramato un comunicato per spiegare la sua decisione. Come prevedibile, alla base della scelta del “Loco” ci sono divergenze di mercato con Lotito e Tare: “Io e i miei collaboratori abbiamo preso questa decisione perché, in 4 settimane di lavoro, non abbiamo ottenuto nessuno dei sette acquisti espressamente richiesti nel piano di lavoro approvato dal presidente Lotito. Tenendo in conto che era stato deciso di cedere 18 giocatori della passata stagione, l’arrivo dei rinforzi era necessario. Era stato approvato, come condizione necessaria per l’attuazione del programma di lavoro, l’acquisto di almeno 4 giocatori prima del 5 luglio. A questa data, non si era concretizzato alcun acquisto. Nonostante questo, il club ha reso pubblico il contratto che ci legava, malgrado questo non fosse praticabile senza gli acquisti”.

Stile “Loco”. Bielsa va giù durissimo, precisando come avere un gruppo di giocatori già pronto fosse una delle basi fondamentali del suo piano di lavoro: “La situazione, al momento, è la stessa e le prospettive incerte. Mancando solo tre giorni al ritiro di Auronzo, questa decisione non era più procrastinabile. Come già vi avevo detto, per il mio stile di lavoro era fondamentale avere i giocatori in tempo e in forma per poterli allenare. È importante chiarire che non ho in mano alcuna offerta di lavoro. A breve vi invierò il documento legale che certifica la rinuncia. Solo se necessario chiarirò la mia posizione dinanzi ai media”. E la farsa continua.

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