I ministri Pinotti e Gentiloni confermano: contingente militare italiano in Lettonia al confine con la Russia. Mosca irritata. M5s: mossa pericolosa

stoltenberg-620x350REDAZIONE – L’Italia ligia ai voleri della politica estera degli Stati Uniti, come all’epoca della guerra fredda? Pare di sì, ma con la differenza che in passato ciò avveniva alla luce del sole mentre ora il governo in carica agisce ma non lo dice. Lo fa dire da altri, e solo dopo  si lascia andare a qualche ammissione. E’ stato infatti il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg (foto), a rivelare, in una intervista alla Stampa,  che l’Italia si è impegnata ad inviare un contingente militare in Lettonia, la repubblica baltica che faceva parte dell’Urss, e che ora rappresenta terra di confine dell’Europa con la Russia.

Ministro PinottiDopo che è stata pubblicata questa intervista è arrivata l’ammissione del ministro della Difesa, Roberta Pinotti (foto),  ammissione fatta in una sede impropria – l’assemblea dell’ANCI (Associazione nazionale dei Comuni italiani) in corso di svolgimento a Bari – ma solo perché sono stati i giornalisti a chiederle se confermava ciò che Stoltenberg ha dichiarato alla Stampa. E infatti ha detto che militari italiani saranno schierati in Lettonia “come deciso nel vertice di Varsavia” dove si è stabilito di formare un contingente Nato nell’ambito del progetto di rafforzamento delle frontiere orientali del patto atlantico.

La Pinotti ha precisato che “quando abbiamo fatto il vertice di Varsavia, all’interno delle responsabilità che hanno assunto altre Nazioni, l’Italia ha dato la disponibilità a fornire una compagnia, (“quindi – sono le sue parole –  con numeri non molto consistenti, all’interno di una organizzazione che prevede il coinvolgimento di moltissime nazioni della Nato”).

In sostegno della collega di governo è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, il quale ha affermato che “l’invio di soldati italiani in ambito Nato al confine orientale dell’Europa non è una politica di aggressione nei confronti della Russia, ma di rassicurazione e difesa dei nostri confini come Alleanza”. E ha aggiunto che queste decisioni “non influiscono minimamente sulla linea di dialogo che l’Italia ha sempre proposto e condiviso con la Nato e che può e deve andare in parallelo con le rassicurazioni ai nostri alleati che si sentono a rischio”.

Immaginabili le reazioni di Mosca: “La politica della Nato è distruttiva. L’Alleanza è impegnata nella costruzione di nuove linee di divisione in Europa invece che di profonde e solide relazioni di buon vicinato”, ha dichiarato all’Ansa la portavoce del ministero degli ZakharovaEsteri russo, Maria Zakharova, commentando le parole del segretario della Nato Jens Stoltenberg. “La Nato – ha aggiunto Zakharova – mira ad allontanare ancora di più le persone piuttosto che a lottare contro minacce e sfide comuni”. Quando le è stato chiesto se un eventuale dispiegamento di forze italiane vicino ai confini con la Russia potrebbe avere un impatto negativo sulle relazioni tra Mosca e Roma, la Zakharova ha replicato: “Sia Roma a rispondere a Stoltenberg”

E reazioni si sono avute anche in Italia. In una nota congiunta, i deputati M5S delle Commissioni Esteri e Difesa affermano: “Leggiamo oggi un’intervista su La Stampa del segretario generale della Nato Stoltenberg, venuto in visita a Roma in questi giorni, nella quale si annuncia l’invio, nel 2018, di un contingente di soldati italiani al confine europeo con la Russia. Riteniamo che questa sia una mossa del tutto incompatibile con la pace, una mossa che rischia di esporre il nostro Paese a scenari bellici e che ci riporta indietro di trent’anni. È quindi da respingere. Mosca è, a nostro avviso, un partner strategico per il futuro dell’Italia, nonché importante interlocutore per la stabilizzazione di tutto il Medio Oriente. Riteniamo inoltre gravissimo che una notizia del genere sia taciuta dal governo Renzi e giunga invece da un rappresentante dell’Alleanza atlantica”.

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