Gli ex Pd riuniti a Napoli: no a una legge elettorale “che produca un parlamento di servi”

Prima uscita pubblica dei Comitati promotori di “Articolo 1 – Democratici e progressisti” a Napoli. Roberto Speranza – che, insieme con Bersani, D’Alema, Gotor e oltre una quarantina di altri parlamentari, ha lasciato il Pd per creare il nuovo Movimento della sinistra – ha usato parole molto ferme e nette sull’orientamento da tenere in materia di legge elettorale. “Noi appoggeremo – ha detto – tutto ciò che consente di superare un Parlamento fatto di nominati: per noi questo è il punto di partenza di ogni ragionamento sulla legge elettorale. Basta con l’idea di un Parlamento che viene deciso nelle segrete stanze di Roma, così si fa un Parlamento di servi non un parlamento di rappresentanti del territorio, noi saremo fermissimi su questo punto, che è per noi la base per discutere”.

“Il Pd – ha proseguito Speranza – è diventato Pdr, partito personale e pigliatutto, con dentro tutto e il contrario di tutto. Non mi meravigliano alleanze strane, arriverà presto l’alleanza con Silvio Berlusconi, alla quale diciamo di no”.

“Nelle prossime settimane ci sarà il Def (Documento di economia e finanza, che sarà presentato dal governo al parlamento) e noi siamo contro le avventure, siamo responsabili e non siamo disponibili a sostenere misure che aumentino le diseguaglianze e aumentino le tensioni che già ci sono nel Paese”.  “Noi ci siamo – ha aggiunto – se si rimette al centro finalmente la questione sociale, la nostra ossessione sarà creare nuovo e buon lavoro”.

Bersani: il governo arrivi a 2018, ma ascolti suggerimenti  – Alla manifestazione di Napoli c’è stato anche l’intervento di Pierluigi Bersani, il quale ha affermato tra l’altro: “Il governo deve arrivare al 2018. Abbiamo intenzione di dare la fiducia a Gentiloni, ma ci aspettiamo che il governo ascolti i suggerimenti di una forza che ha una cinquantina di parlamentari e che intende essere nella maggioranza.  Già nei prossimi giorni sarà opportuno che ci si incontri tra Gentiloni e i nostri gruppi parlamentari. Il nostro schema si fonda sugli investimenti, perchè le detrazioni sono belle cose, le applaudiamo, ma dopo un anno siamo da capo”.

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