FORMULA 1, GP BELGIO/ Dopo le ferie vince Rosberg che nel Mondiale 2016 accorcia su Hamilton: il britannico chiude terzo, straordinaria la rimonta di Lewis partito dall’ultima fila. Piazza d’onore a Ricciardo con la Red Bull. La Ferrari? Nuovo disastro

rosbergdi MARCO VALERIO/ Dopo la lunga sosta estiva, sui saliscendi emozionanti di Spa danza Nico Rosberg: sesta vittoria stagionale, davanti a Ricciardo (eccellente e saggio) e Lewis Hamilton. Il pilota tedesco riduce così il gap dalla vetta a –9. Gara palpitante con incidenti, safety car, bandiera rossa e tanti ribaltoni che hanno scompaginato strategie e alchimie tattiche, agevolando la grande impresa di Lewis: l’inglese è 3° dall’ultima fila, fortunato dalla circostanze quanto si vuole, ma bravissimo a minimizzare i danni della sua penalizzazione. Applausi pure per Alonso, l’altro “reietto” delle retrovie, 7° da ultimo in griglia: dategli una macchina vera e lui sa ancora come guidarla alla grande visto che è uno dei migliori piloti del Circus (nella foto Epa-Gazzetta.it: il podio di Spa).

“Rosse” sempre più in crisi. La Ferrari, con il lutto al braccio per omaggiare le vittime del terremoto nel Centro Italia, ingoia invece un boccone amaro. Le vetture del “Cavallino Rampante” vanificano la seconda fila con una reciproca collisione al tornantino della Source dopo il via che ne condiziona la gara: Vettel chiude 6°, Raikkonen 9°, ma con una sosta in più del compagno. La prima curva è ancora una volta fatale, come in Cina. C’è di mezzo sempre una Red Bull: a Shanghai Kvyat, qui Verstappen, ma l’aggancio di Vettel a Raikkonen ha la componente di responsabilità maggiore in questa carambola. Peccato, perché il passo delle Ferrari, anche con le medie mai provate prima, non è stato male.

Corsa rocambolesca. I colpi di scena iniziano al via, e condizionano il resto della gara. Alla partenza Rosberg scatta bene, ma al tornantino arrivano affiancati in tre, con Vettel all’esterno che aggancia Raikkonen e si gira, mentre il finlandese, in mezzo, rimbalza verso l’interno dove Verstappen si è infilato per cercare di rimediare a uno start infelice (e con le supersoft). Morale: tutti e tre ai box a cambiare gomme e ali (sulla vettura di Kimi si vede pure un principio di incendio sul fondo scocca) e gara compromessa. Due giri ed ecco la Virtual Safety Car per il testacoda e il conseguente ritiro di Sainz con la posteriore destra forata al Kemmel, ma è nulla in confronto al botto di Magnussen al 5° passaggio. Il danese della Renault tocca il cordolo interno al Radillon, perde la vettura in uscita e va a sbattere dalla parte opposta contro le barriere a 300 orari: esce con le sue gambe, ma ha dei problemi alla caviglia, controllata in ospedale. Safety car e bandiera rossa (10° giro) in successione e vetture in pit lane con 1° Rosberg, 2° Ricciardo, 3° Hulkenberg, 4° Alonso, 5° Hamilton (entrambi partiti dall’ultima fila!), 11° Vettel, 14° Verstappen e 17° Raikkonen. Dopo una ventina di minuti di riparte dietro la safety car con cambi gomme effettuati e il solo Rosberg fra i primi cinque con le medie. Da qui, la gara ha uno svolgimento più regolare con Rosberg che allunga con Ricciardo dietro, Hamilton che al 18° giro è già sul podio con il sorpasso su Hulkenberg, mentre Alonso regge e le Ferrari litigano con Verstappen, molto duro e forse troppo carico davanti a un pubblico che è tornato a riempire le tribune in suo onore. Raikkonen non è tenero con lui (“ridicolo e sporco”, dirà al termine il pilota finlandese) dopo un paio di chiusure eccessive, mentre Vettel non si lamenta in radio, ma ci fa comunque a ruotate. Gara alla fine deludente per l’olandesino, che a 18 anni è già un volano di interesse importante per la Formula 1, ma deve crescere con calma.

Le vetture andate a punti. In Belgio, raggolcono punti: le Force India, con Hulkenberg 4°, veloce e pulito; Perez 5° (bellissimo un suo sorpasso a Massa a Les Combes); Bottas 8°, che festeggia i suoi 27 anni; Massa 10° e passato a fatica da Raikkonen; 16° il debuttante Ocon. Tra una settimana appuntamento a Monza col GP d’Italia, dove Rosberg arriva con il morale a mille per aver ricucito, come sperato, un po’ dello strappo in classifica da Hamilton, comunque favoritissimo, mentre la Ferrari dovrà superarsi per riscattare un’altra gara da dimenticare.Come l’intera stagione 2016 ormai: un’altra stagione fallimentare per Maranello.

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