Fabrizio Corona tornato in carcere per presunti compensi in nero

Italian photographic agent, television and media personality Fabrizio Corona in the backstage prior to the presentation of the Fall/Winter 2016-2017  womenwear collection by italian designer Rocco Barocco during the Milan Women's Fashion Week, in Milan, 25 February. The Milan Women Fashion Week runs from 24 to 29 February 2016.  ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
Foto Ansa di Daniel Dal Zennaro 

Fabrizio Corona torna in carcere. La Squadra Mobile di Milano ha arrestato lui e Francesca Persi, titolare dell’Atena, agenzia che si occupa di eventi e promozioni, accusati di intestazione fittizia di beni in relazione un milione e settecentomila euro sequestrati nei giorni scorsi. Corona ha anche l’aggravante di aver commesso il fatto durante l’affidamento in prova ai servizi sociali. La richiesta di arresto è stata avanzata dal pm della Dda di Milano Paolo Storari e firmata dal gip Paolo Guidi.

Nei giorni scorsi, infatti, la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano (giudice Giuseppe Cernuto) ha sequestrato all’ex re dei paparazzi un mare di contanti per un totale di oltre 1,7 milioni di euro (nascosti in pacchetti nel controsoffitto di un immobile di Francesca Persi). Soldi su cui gli inquirenti stanno ancora indagando per ricostruirne la provenienza. La difesa dell’ex fotografo dei vip sostiene che si tratta di compensi ‘in nero’ (sui quali non è stata versata l’Iva) delle sue apparizioni degli ultimi mesi in discoteche e locali notturni e che Corona sia ancora in tempo per versare le imposte dovute.

Un’udienza sulla conferma o meno del sequestro, intanto, è fissata per il 24 gennaio prossimo. Nel frattempo, però, la Procura di Milano ha chiesto e ottenuto dal gip un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Corona per intestazione fittizia di beni in relazione alle somme sequestrate. Ordinanza eseguita oggi dalla Squadra mobile di Milano.

Corona, scarcerato nel giugno 2015 dopo 2 anni e mezzo di detenzione, quasi un anno fa, dopo l’affidamento alla comunità di Don Mazzi, aveva potuto tornare a vivere nella sua casa a Milano perché aveva ottenuto l’affidamento in prova “sul territorio”.

Commenta per primo

Lascia un commento