Disastro maltempo da Nord a Sud: 1 morto e 4 dispersi, oltre 100 milioni di danni.

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Dal nord-ovest flagellato da giorni, e dove l’emergenza si è attenuata solo nel tardo pomeriggio di ieri, al sud e alle isole, dove il maltempo è arrivato ieri, in particolare in Calabria, Sardegna e Sicilia. E il bilancio del ciclone di fine novembre si fa sempre più pesante: 1 morto e 4 dispersi. La vittima accertata è  Mauro Costaguta, il pescatore di 73 anni che era scomparso alla foce dell’Entella. I 4 dispersi sono un anziano appassionato di cavalli a Perosa Argentina (Torino), Sergio Biamino, un allevatore di Sciacca (Agrigento), Vincenzo Bono e, un commerciante di 74 anni, Roberto Saccà, disperso a Letojanni (Messina) e il migrante scomparso nei giorni scorsi a Ventimiglia, probabilmente inghiottito dal fiume Roya. E ci sono ancora centinaia di sfollati, tra le province di Cuneo e nella provincia di Torino, 210 solo a Moncalieri, dove l’esondazione del fiume Chisola ha allagato tre borgate. I danni materiali sono molto ingenti: l’assessore allo Sviluppo Economico della Liguria, Edoardo Rixi, ha fatto una stima approssimativa di 100 milioni di euro. L’entroterra di Imperia e parte del Savonese hanno profonde ferite. Il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, riconosce che in Piemonte ci sono stati “danni importanti”, che si valuteranno “quando sarà finita la fase dell’emergenza”.

Continua comunque a far paura la piena del Po tra cuneese e torinese dopo i nubifragi di ieri. Il fiume ha allagato Cardè, ultimo comune della provincia di Cuneo, nel saluzzese, dove l’acqua ha abbattuto alcuni tralicci dell’elettricità creando disagi in tutta la zona. Allagate anche le campagne.
“Valentino” e “Valentina”, i due battelli per la navigazione turistica sul Po, a Torino, sono stati trascinati via dalla forza del fiume, che ha rotto i loro ormeggi. Le due imbarcazioni si sono incastrate sotto le arcate del ponte della Gran Madre, nel centro del capoluogo. Il ponte è stato chiuso.

Battelli sul Po che hanno rotto gli ormeggi - DA GALAVOTTI
Battelli sul Po che hanno rotto gli ormeggi (Foto Ansa di Galavotti) 

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è arrivato a Torino e ha visitato la centrale operativa della Protezione civile del Piemonte. Ad accoglierlo il sindaco Chiara Appendino, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e il responsabile della Protezione civile piemontese Stefano Bove.

Squadre di soccorritori sono in azione a Perosa Argentina, a pochi chilometri dal capoluogo piemontese, dove la persona risulta dispersa in località Clot di Ciampiano: l’allarme è stato lanciato questa mattina dal Com. Il disperso potrebbe essere stato trascinato via dal torrente Chisone in piena. Complessivamente sono circa 400 gli sfollati, 250 nel cuneese e 150 nel torinese. Il Tanaro è esondato nell’astigiano allagando la valle Bormida tra Bubbio, Monastero e Cessole. Problemi per l’acqua anche ad Asti, in zona parco lungo Tanaro e zona depuratore.

Dopo l’emergenza di ieri sera, inoltre, il Tanaro è tornato a salire anche ad Alba e dintorni, alcuni ponti sono stati chiusi. A Torino preoccupa il Po, salito un metro sopra il livello di pericolo (quota 5,5 metri ai Murazzi), ma anche alcuni suoi affluenti come il Chisola, lo Stura di Lanzo, la Dora Riparia. Il torrente Bormida ha superato il livello di guardia nell’alessandrino. Le piogge restano ancora molto forti su gran parte del Piemonte, provocando ulteriori incrementi idrometrici. Sono previsti miglioramenti del meteo a partire dal primo pomeriggio. La quota neve è scesa a 1.600-1.800 metri.

Restano problemi di viabilità in tutta la regione, con numerose strade chiuse a causa di frane.

Il sindaco, Chiara Appendino, ha firmato ieri un’ordinanza che vieta il transito di veicoli e pedoni e la sosta nelle zone a rischio. Accesso vietato ai pedoni anche al Borgo Medioevale, sulle sponde del Po. La caserma della polizia stradale, a Ceva, in provincia di Cuneo, è stata allagata dall’esondazione del fiume Tanaro. All’interno degli uffici, quando sono stati invasi dall’acqua, c’erano tre agenti, che si sono salvati.

Allagamenti Piemonte“Faremo la richiesta di stato di calamità, a cominciare dalla valle Tanaro, dove ci sono persone evacuate, negozi, opifici e campi allagati. I danni sono già evidenti, la situazione è assai critica”, annuncia il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il quale spiega: “In valle Tanaro è piovuto di più che nell’alluvione nel novembre ’94. Le precipitazioni sono state più intense – ha detto – ma di fatto la situazione è stata migliore grazie agli interventi fatti nel frattempo. Quella tragedia ci ha insegnato: il letto del fiume è più pulito, non ci sono più materiali e non si è verificato l’effetto diga sui ponti che, almeno per ora, hanno tenuto; sono state create aree di esondazione”.

E’ finito sott’acqua, come nell’alluvione del ’94, la caserma Galliano di Ceva, sede del Centro di Formazione del Corpo Forestale dello Stato. I cento allievi sono stati trasferiti presso l’ex convento dei frati Cappuccini, dove è stata allestita anche la centrale della protezione civile. “E’ un disastro – dice all’ANSA il comandante della caserma, vicequestore Stefano Anania – siamo riusciti a salvare solo poche cose dell’archivio…”.

“Abbiamo paura, si sta rasentando la situazione dell’alluvione del ’94”, è l’allarme del sindaco di Garessio, Sergio Di Steffano. “Il fiume Tanaro ha scavalcato il ponte centrale di Garessio, dividendo la città in due – dice il primo cittadino contattato telefonicamente dall’ANSA -. Abbiamo chiuso tutti i ponti, le fabbriche e le scuole. I bar e i negozi del centro sono allagati. La statale che arriva da Ceva è chiusa per frane, siamo isolati a tutti gli effetti. Al momento non risultano incidenti a persone ma la situazione è brutta”. “Sembra di essere tornati ai giorni dell’alluvione del ’94, abbiamo paura”, gli fa eco il sindaco di Ceva, Alfredo Vizio.

Sale ancora il livello dei fiumi nel Pinerolese, in provincia di Torino. Il Pellice e il Chisone hanno raggiunto il livello di guardia. Esondato il torrente Chiamogna a Bricherasio. A rischio chiusura la Regionale 589 Pinerolo-Saluzzo, nel tratto tra Garzigliana e Cavour, e nella zona di Staffarda (Cuneo). Rischio chiusura anche per le provinciali Cavour-Villafranca e Barge-Cardè, dove i canali sono esondati. Bormida e Orba, invece, restano al momento al di sotto della soglia di guardia, come pure, nel nord della regione, i fiumi Strona, Sesia, Elvo, Cervo e Orco.

Voragine nel cuneese, inghiottite auto – Una voragine si è aperta nel centro di Ormea, in piazza Martiri, e ha inghiottito tre auto. Non risultano feriti ma il palazzo di fronte, al civico 7, è stato evacuato a scopo precauzionale.

Lo stabilimento Ferrero ad Alba rimarrà chiuso a scopo precauzionale e per tutta la giornata di oggi. Lo rende noto l’azienda, che ha annullato le attività previste per il fine settimane in occasione dei 70 anni del Gruppo. Quello di Alba è il più grande stabilimento italiano del Gruppo ed è situato non lontano dal fiume Tanaro di cui nella notte è attesa la piena.

Matteo Renzi ieri aveva rinunciato ad andare a Torino dove avrebbe dovuto partecipare ad una iniziativa di bastaunsì in vista del referendum.

IN LIGURIA – E’ stata una notte di apprensione quella trascorsa dagli abitanti dei Comuni della Valle d’Arroscia, nell’Imperiese, e per quelli di Albenga, minacciati dalla piena del Centa dove il livello del fiume ha toccato quello più alto tra i corsi d’acqua del Ponente ligure. Le piogge sono segnalate in diminuzione a Ponente. Il torrente Arroscia ha causato allagamenti a Ortovero, il Centa ad Albenga, ma di lieve entità. Ora la paura è passata.

Il fiume Neva a Cisano (Savona) durante la piena - DA CHIARA CARENINI
Il fiume Neva a Cisano (Savona) durante la piena (foto Ansa di Chiara Carenini) 

I livelli dei corsi d’acqua, fanno sapere i previsori di Arpal, l’Agenzia regionale per l’ambiente della Liguria, sono in calo nell’Imperiese, nel Savonese e in Valbormida dove ieri ci sono stati i danni maggiori e dove allagamenti sono avvenuti in molti Comuni: i torrenti sono tutti “sotto la soglia di piena straordinaria”, dicono. – Alcuni torrenti in piena nel Ponente ligure e una decina di famiglie sfollate precauzionalmente nel Savonese sono le prime situazioni critiche causate dalla pioggia in Liguria. Le piogge a tratti intense e a momenti più deboli hanno interessato in particolare l’entroterra della provincia di Imperia e la Valbormida nel Savonese. Preoccupano i livelli dei torrenti Argentina nel comune di Montalto Ligure (Imperia) e Arroscia tra l’Imperiese e Savonese che hanno superato la prima soglia di piena ordinaria. Oggi scuole chiuse a Genova, Savona, Sanremo, Imperia e Ventimiglia. 

La Protezione Civile Regionale della Liguria ha prolungato l’allerta rossa alle 12 di oggi sul ponente lungo la costa da Ventimiglia fino a Noli, l’intera provincia di Imperia, la valle del Centa e in Valle Stura ed entroterra savonese fino alla Val Bormida. Il massimo livello di allerta è confermato fino alle 6 di domani mattina lungo la costa dal Ponente a Spotorno fino Camogli comprese, in Val Polcevera e Alta Val Bisagno nell’entroterra genovese. Emanata l’allerta gialla dalle 12 di oggi alle 6 di domani su Valle Scrivia, Val d’Aveto e Val Trebbia. Resta l’allerta gialla fino alla 6 di domani sulla costa del Levante da Portofino fino al confine con la Toscana, tutta la provincia della Spezia, Valfontanabuona e Valle Sturla.

“E’ una situazione molto delicata, stiamo vivendo ore complicate. A Ponente iniziamo ad avere qualche problema”, dice l’assessore alla Protezione Civile della Liguria, Giacomo Giampedrone. “In valle Arroscia si registrano tra Pieve Teco e Armo smottamenti sulla strada provinciale. In alcune zone del Ponente ci sono stati picchi di 130 mm di acqua nelle 12 ore. L’attenzione è concentrata in tutta la Valle d’Arroscia e nell’Albenganese dove si attende il passaggio di una perturbazione consistente” ha detto Giampedrone.

Il torrente Arroscia ha rotto gli argini ed ha allagato alcune zone tra i Comuni di Ortovero e Villanova d’Albenga, nel Savonese, ma la situazione è sotto controllo e il livello del corso d’acqua è in calo. Nell’imperiese il Comune di Armo è isolato a causa di una frana che ha invaso la strada provinciale e preoccupano i piccoli corsi d’acqua, a rischio esondazione. Varie le strade in provincia d’Imperia chiuse per smottamenti e esondazioni.

Il rio Serpente ha tracimato nel Comune di Pornassio (Imperia): acqua e detriti hanno invaso la statale 28 che è stata chiusa. Cinque famiglie sono state sfollate ad Albisola Superiore e Ortovero, nel Savonese, come previsto dai piani di protezione civile perché ubicate in zone alluvionali dell’Arroscia. Per lo stesso motivo sono chiuse la strada che unisce Ortovero a Villanova d’Albenga e quella da Bormida a Collemagno.

Non hanno dato esito intanto le ricerche del migrante travolto ieri dall’onda di piena del fiume Roja a Ventimiglia. Il disperso ha da oggi un nome. Si tratta di Alimonu Kinglsey, 23 anni, nigeriano. Da pochi giorni gli era scaduto il permesso di soggiorno da rifugiato politico.

 

NEL RESTO D’ITALIA – Il maltempo anche se in forma più lieve colpisce la Valle d’Aosta dove è scattata l’allerta gialla per precipitazioni ‘forti’ e ‘molto forti’ soprattutto nella zona sud-orientale, tra le valli del Gran Paradiso e il Monte Rosa (dove sono già caduti 80 millimetri di pioggia). A causa del maltempo alcuni massi sono caduti in località Le Vieux di Arnad. Allarme anche in Toscana e in Lombardia. Il codice giallo è stato emesso in Toscana per temporali, vento e mareggiate. Anche in Lombardia l’allerta di livello basso scatta oggii. Previsto rischio idrogeologico nella zona nord della regione e rischio idraulico nei laghi e nei fiumi in provincia di Varese, Como, Lecco, Milano, Monza, Cremona, Lodi e Pavia. Una casa è stata evacuata oggi a Cadegliano Viconago (Varese) a causa di un frana provocata dalle forti piogge che si stanno abbattendo sulla zona.

In Toscana, a causa del maltempo sono saltate stamani alcune corse dei traghetti nel collegamento tra Piombino (Livorno) e l’isola d’Elba. Per il momento sono regolari gli altri collegamenti.

Pioggia e fulmini, treni fermi nel Cagliaritano – Il maltempo che si è abbattuto da ieri notte anche in Sardegna, con abbondanti piogge e forte vento, ha creato disagi questa mattina alla circolazione ferroviaria, soprattutto in provincia di Cagliari. La linea Cagliari-Oristano, dalle 8 alle 9.30, ha subito ritardi e cancellazioni. Trenitalia ha messo a disposizione dei viaggiatori degli autobus sostitutivi. I treni hanno ripreso a circolare regolarmente, dopo le 9.30, ma tutte le corse sulla tratta da Cagliari a Oristano hanno subito ritardi.

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