DELITTO DI MACERATA/ Indagato un quarto nigeriano. Sostituito il questore

Due importanti novità a Macerata collegate alla uccisione di Pamela Mastropietro, la ragazza romana fatta a pezzi e abbandonata in due valige. La prima riguarda le indagini: c’è un quarto nigeriano indagato, anche lui “richiedente asilo”, anche lui spacciatore come gli altri tre.

La seconda riguarda la rimozione del questore, nominato meno di tre mesi a capo della polizia della città marchigiana. La Direzione della Pubblica Sicurezza, al posto del dottor Vincenzo Vuolo (trasferito a Roma) ha nominato il dottor Antonio Pignataro, direttore della seconda sezione della Direzione antidroga (a destra nella foto). Si potrebbe immaginare che il ministero dell’Interno abbia ritenuto che il controllo e la prevenzione dello spaccio di droga non siano stati adeguati alla gravità della situazione di Macerata, ma il Dipartimento della Ps afferma che si tratta di un normale avvicendamento rientrante in un ampio movimento di dirigenti e di prefetti.

Scarse invece le novità sull’autopsia bis e sulle perizie disposte per accertare in che modo è morta Pamela, prima che il suo corpo venisse barbaramente straziato. L’autopsia  eseguita da un pool di medici legali dell’Università di Macerata, infatti, non ha ancora chiarito le cause del decesso ma ha riscontrato varie lesioni sul corpo (alla testa e all’altezza del fegato) e quindi non ha risposto all’interrogativo se siano state provocate prima o dopo la morte. Saranno decisivi altri esami di laboratorio oltre a quelli tossicologici.

Stamattina è stato inoltre effettuato un nuovo sopralluogo dei Ris nella casa dove è avveuto il delitto della 18enne, che si era allontanata dalla comunità di recupero dove si disintossicava. La Procura di Macerata prende in considerazione l’ipotesi di concorso in omicidio volontario, seguito da occultamento e vilipendio di cadavere. Il quarto giovane di colore – che si trova per ora a piede libero – è stato sentito tra venerdì e sabato dagli inquirenti a Macerata, come ha riferito il suo legale Paolo Cognini,  e sottoposto a rilievi palmari e plantari. Un tecnico è stato incaricato di una perizia sul suo cellulare per individuare conversazioni, messaggi inviati e ricerche internet. La perizia, evidentemente, ha lo scopo di verificare la presenza del quarto indagato nell’appartamento di via Spalato 124, dove, ritiene l’accusa, sarebbe stata uccisa e poi fatta a pezzi la ragazza, il cui corpo è stato trovato in due trolley il 31 gennaio a Pollenza. Intanto è stato compiuto un nuovo sopralluogo dei carabinieri del Ris nell’appartamento di via Spalato.

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