De Luca: “La Bindi un’infame, da ucciderla”. Poi: “Il mio rispetto”

Verbavolant“Quello che fece la Bindi è stata una cosa infame, da ucciderla. Ci abbiamo rimesso l’1,5%, il 2% di voti. Atti di delinquenza politica”. Così Vincenzo De Luca a “Matrix”, su Canale 5, riferendosi alla presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, che lo aveva inserito nella lista dei “candidati impresentabili” poco prima delle elezioni regionali del 2015. “Non c’entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi”, ha aggiunto.

De Luca e Rosy BindiI fatti: l’assoluzione a settembre. Il 29 settembre De Luca è stato assolto “perché il fatto non sussiste” dalle accuse legate alla vicenda del Sea Park, il parco marino mai realizzato a Salerno, processo per il quale l’Antimafia aveva inserito il suo nome tra i cosiddetti “impresentabili”. “Esprimo piena soddisfazione e rispetto per la magistratura. Era questa la vicenda per cui un’avventurosa parlamentare ci aveva presentato come ‘impresentabili’. Oggi ci presentiamo a testa alta”, scrisse dopo l’assoluzione su Twitter il presidente della Regione Campania.

Fava a De Luca: “Parla come un camorrista”. Il vicepresidente dell’Antimafia replica al presidente della Regione Campania, anche a nome della Bindi: “De Luca parla come un camorrista: credo che il suo partito si sarebbe dovuto interrogare tempo fa sulle discutibili qualità umane e gli eccessi verbali di questo personaggio”. Inoltre, l’attacco a Rosy Bindi, per Claudio Fava (SI) “appare fare un peccato doppio, perché si rischia di fare un favore ai camorristi, quelli veri. Con tipico linguaggio mafioso, sceglie un bersaglio nella presidente Bindi, pur sapendo che la pubblicazione della lista è stata una scelta dell’intera Commissione Antimafia in applicazione al codice di autoregolamentazione che tutti i partiti hanno votato all’unanimità, compreso il suo”.

La correzione di De Luca: rispetto per l’onorevole Bindi. “Credo di aver chiarito la mia posizione mezz’ora dopo, esprimendo il mio rispetto per l’onorevole Bindi. E tuttavia, qui e lì, c’è chi continua l’opera di strumentalizzazione. É del tutto evidente che le mie parole, presentate così come sono state presentate, erano obiettivamente inaccettabili e obbligavano a chiedere scusa. Cosa che ho fatto e che faccio. Ho chiarito il contesto, credo davvero di non avere più nulla da aggiungere”. Così in una nota il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
“De Luca ha detto cose profondamente sbagliate ma non si può associare De Luca alla mafia perché la frase su Bindi è indifendibile ma è campione della lotta alla mafia e alla camorra nel suo territorio”, ha sostenuto  Matteo Renzi a ‘Otto e mezzo’ in replica a Peter Gomez del Fatto quotidiano, aggiungendo che il governatore campano “deve chiedere scusa” a Rosy Bindi.

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