Dalle foto di gruppo all’uomo solo in tv

di NUCCIO FAVA *- In una giornata più afosa che mai scendo in paese solo per acquistare i quotidiani. Arrivano di buon’ora e i titoli sono stati ampiamente raccontati in radio e tv. Dominano rumori di scontri violenti, vere e proprie battaglie ad Amburgo tra polizia e 1500 black bloc giunti da ogni dove. Ben organizzati i contestatori, ma con la polizia germanica che non concede nulla. Forse è questa la più disperata e realistica rappresentazione del G20. Da una parte i rappresentanti di tutto il mondo più potente, dall’altra l’organizzazione ben schierata di quanti contestano la globalizzazione che vorrebbero cambiare da subito senza se e senza ma. Senza però sapere come, con quali risorse e con quali mezzi pacifici.

Domina invece per i “grandi” l’inconcludente ufficialità, dominano le insistite riprese di fotografi e tv: i massimi statisti posano per la foto di rito insieme alle relative consorti . Tutti ritratti con atteggiamento sorridente per fare bella figura in giro per il mondo nella speranza di rassicurare il più possibile.

C’è pure il nostro precario inquilino di palazzo Chigi, che pure rappresenta la crisi più emblematica e drammatica del nostro tempo: l’inarrestabile flusso migratorio proveniente da paesi devastati dalle guerre, e da tutti i derelitti dell’Africa affamata, priva in gran parte di speranza e di futuro. Tutta l’eccitazione, non solo dei media, si concentra sul primo incontro Putin-Trump e sulla sua prolungata durata. Sempre a beneficio di tv e giornalisti più confusi che mai dinnanzi a tanta cordialità, quasi abbracci e pacche sulle spalle. Da parte Usa si sa che è stata posta la questione della presunta interferenza russa nelle elezioni Usa. Trump dà la colpa ad Obama e alla Cia, accusati di non avere fatto un buon lavoro. Putin ha negato su tutta la linea. Insieme hanno convenuto che bisognerà stare più attenti ai social, magari con nuove forme di collaborazione reciproca.

Il dialogo dovrà intensificarsi perché la pace è il supremo bene da difendere e promuovere per il bene di tutta l’umanità. Difficile però anche in Siria, dove l’Isis, dichiarata sconfitta, continua con sacche di resistenza che causano altre fiumane di profughi disperati, fisicamente distrutti. Cadono inesorabilmente nelle mani di trafficanti senza scrupoli che li depredano e li imbarcano verso le coste più vicine: Sicilia e Calabria.

Nel frattempo Renzi non smette di sorprendere nella ricerca spasmodica del consenso che sfuma. E, inseguendo Salvini, anticipa (col metodo Vespa) un capoverso del suo libro in gestazione, “Avanti”. Sempre proteso, oltre che in avanti, appunto,  nell’immaginare un futuro radioso, naturalmente sotto la sua guida dall’ambìto Palazzo Chigi, per contingentare finalmente i migranti in Africa, una sorta di numero chiuso che dovrebbe salvare l’Italia dalle tante paure che possono incidere sul voto. Il presidente Gentiloni è in qualche modo colto di sorpresa a Colonia, annaspa e ribadisce che l’Europa non può lasciare sola l’Italia. Il ministro dell’interno conferma in vari convegni la sua teoria dei “porti chiusi” che ritiene ancora la carta vincente. La confusione purtroppo resta grande e l’insufficienza e l’inadeguatezza della politica dominano non solo i grandi vertici mondiali: da Taormina ad Amburgo.

*Nuccio Fava è stato direttore del Tg1, del Tg3 e delle Tribune politiche Rai

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