Dal 9 luglio il Magnetic Festival nella miniera in disuso di Capoliveri sull’Isola d’Elba

 

Una miniera in disuso da più di 35 anni, i suggestivi panorami dell’Isola d’Elba, appuntamenti che spaziano dall’opera alla musica da camera, alle contaminazioni tra jazz e musica classica: sono gli ingredienti della terza edizione del Magnetic Festival, evento organizzato dall’Associazione Culturale Maggyart, che si terrà dal 9 al 24 luglio nella Miniera del Ginevro e in Piazza Matteotti a Capoliveri (Isola d’Elba).

La Miniera del Ginevro si trova sul Monte Calamita nel giacimento di magnetite – il minerale di ferro che si estraeva fin dall’antichità – più grande d’Europa ed è in disuso dal 1981, dopo soli dieci anni di attività: un palcoscenico naturale a picco sul mare di grande bellezza e suggestione.

Il Festival è una sfida a portare la musica classica in luoghi poco convenzionali: sette gli appuntamenti in programma (tra la Miniera del Ginevro e Piazza Matteotti a Capoliveri), più un ciclo di “matinée” musicali, dalle ore 10 in Piazza Matteotti, che faranno da preludio artistico e aiuteranno a vivere ancora più intensamente gli appuntamenti serali.

Il Magnetic Festival verrà inaugurato domenica 9 luglio alle ore 22 nella Miniera del Ginevro con I Cameristi della Scala, unici tra le altre formazioni da camera italiane. Insieme a loro un soprano di fama internazionale, Barbara Massaro, e il giovane e talentuoso violinista Davide Alogna.

Mercoledì 12 luglio l’appuntamento sarà alle ore 22 in Piazza Matteotti a Capoliveri con Il giardino dell’Amore, Orchestra da Camera Europea composta da giovani musicisti specializzati soprattutto in musica barocca italiana del XVII e XVIII secolo. Insieme a loro anche il soprano Natalia Kawalek.

Ancora in Piazza Matteotti, e sempre alle 22, domenica 16 luglio si esibirà il Coro dell’Opera di Parma con un repertorio che comprende le principali opere dell’Ottocento.

Lunedì 17 luglio alle 21.30 il festival tornerà nella Miniera del Ginevro per La Traviata di Giuseppe Verdi con l’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane diretta da Stefano Giaroli, il Coro dell’Opera di Parma, il soprano Scilla Cristiano nel ruolo di Violetta e il tenore Marco Ciaponi nel ruolo di Alfredo.

Giovedì 20 luglio alle 22 la Miniera del Ginevro ospiterà invece le contaminazioni tra classica e jazz del poliedrico Nigel Kennedy, che oltre a proporre le versioni jazz delle opere di Bach del suo progetto “Bach meets my world”, completerà il repertorio con sue composizioni, sempre in bilico tra jazz, classica e folk.

Sabato 22 luglio in Piazza Matteotti alle ore 22 ci sarà il concerto dell’Orchestra Sinfonica “Terre Verdiane”, una delle più vivaci e dinamiche realtà orchestrali italiane, in grado di proporre un vastissimo repertorio operistico che va dalle opere verdiane a tutto Puccini, dalle opere di Mozart a Carmen, fino alle opere di Rossini.

Lunedì 24 luglio dalle ore 21.30 gran finale alla Miniera del Ginevro con un’altra imponente opera, l’ Aida di Giuseppe Verdi,  con l’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane diretta da Stefano Giaroli, il Coro dell’Opera di Parma, il soprano Renata Campanella nel ruolo di Aida e il tenore Alberto Profeta nel ruolo di Radamès.

Il Festival si è dato anche un importante e ambizioso obiettivo: i fondi raccolti durante i concerti  e i matinée saranno destinati al restauro dell’antico Organo a canne del 1738 che si trova nel Santuario della Madonna delle Grazie nel comune di Capoliveri, visitato ogni anno da molti turisti e particolarmente amato dagli abitati del luogo.

Gli organizzatori sono infatti riusciti ad entrare in contatto con Luigi Tronci, discendente del maestro organaro Filippo Tronci, che aveva realizzato l’organo: grazie al suo aiuto hanno presentato il progetto a Samuele Maffucci, organaro esperto nella conservazione e restauro di organi antichi, e a Massimo Drovandi, noto restauratore di manufatti antichi lignei, che si sono resi disponibili ad effettuare il restauro.

(Nella foto una immagine della edizione dello scorso anno)

 

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