CORONAVIRUS/ Aggiornamento al 3 novembre/ Scende dal 16,4% al 15,5% il rapporto tra tamponi effettuati e nuove persone contagiate, ma l’Ordine dei Medici invoca misure più aggressive. Previsto per domani il nuovo decreto

Torna a salire oggi 3 novembre il numero dei nuovi contagiati da coronavirus in Italia (28.244) rispetto al giorno precedente (22.253), ma su un numero di tamponi di gran lunga superiore. Infatti il rapporto tra positivi e tamponi scende dal 16,4% di ieri al 15,5%, secondo il sito della Protezione Civile. L’incremento delle vittime è invece più netto, sono 353 nelle ultime 24 ore (ieri furono 233): mai così tante da inizio maggio, sicché il numero dei morti in totale dall’inizio dell’epidemia sale a 39.312.

Ai fine della comprensione della situazione delle strutture sanitarie occorre sottolineare che gli attualmente positivi (con una aliquota, però, non in cura negli ospedale) sono ora 418.142 (+21.630 rispetto a ieri). I guariti e i dimessi sono 302.275 (+6.258).

L’ALLARME DEI MEDICI – Questi dati, come è ovvio, preoccupano la Federazione dell’Ordine dei Medici, il cui presidente, Filippo Anelli, teme che l’evoluzione della seconda ondata dell’epidemia di covid-19 si trasformi da “mareggiata” in uno “tsunami” che potrebbe travolgere il sistema sanitario. Per questo chiede al Governo misure più aggressive: «Il problema oggi – sostiene – riguarda la tenuta del sistema sanitario, perché l’occupazione progressiva dei posti da parte di malati Covid riduce via via la possibilità di garantire cure agli altri ammalati. Andando avanti così, la situazione potrebbe sfuggirci di mano».

Alla scelta delle misure più adeguate per arginare il temuto “tsunami infettivo” hanno dedicato la giornata di oggi sia il governo sia i presidenti di tutte le Regioni  sia il Comitato tecnico-scientifico, valutando tutte le ipotesi più efficaci possibili per contemperare l’esigenza di proteggere la salute degli italiani e al tempo stesso quella di proteggere l’economia del Paese e le categorie sociali più a rischio. Perciò è slittato a domani  la stesura del piano anti-epidemico che sarà contenuto nel Decreto del presidente del Consiglio.

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