CORONAVIRUS/ Aggiornamento al 17 novembre/ Nuovi contagi al 15,47% dei tamponi, ma 731 i morti. Continuano le divaricanti insofferenze delle Regioni verso il Governo e i contrastanti comportamenti dei vari Stati europei

Sono 32.191 i nuovi contagi da Coronavirus registrati oggi in Italia sulla base di 208.000 tamponi processati. Il rapporto positivi-tamponi si riduce, attestandosi al 15,47%. Ma è molto alto il numero dei morti: 731 nelle ultime 24 ore, il più alto nella seconda ondata. Sono 120 i nuovi ricoveri in terapia intensiva, 538 quelli in area medica. “C’è una sorta di stabilizzazione nel numero di test positivi, forse una leggera diminuzione”, ha dichiarato Rezza, direttore  della Prevenzione del Ministero della Sanità.

Intanto continua il pressing contraddittorio dei presidenti delle Regioni sul governo per ottenere il trasferimento da un colore all’altro: chi per attuare maggiori restrizioni, chi  per allentarle: Lombardia e Piemonte, attualmente in zona rossa, spingono per passare in zona arancione o gialla, e Liguria e Friuli Venezia Giulia, attualmente in zona arancione, per tornare in zona gialla, e chi, come quella specie di “sceriffo” tragicomico di Vincenzo De Luca, vorrebbe la sua Campania in zona rossa, col massimo delle restrizioni, ma pretende che sia il governo a trasferirvela. Altre regioni, come Abruzzo e Basilicata, al contrario hanno scelto autonomamente di optare per maggiori restrizioni.

Tutte le Regioni, poi, al termine della Conferenza a due settimane dall’adozione delle prime misure e con i dati del contagio in lieve decrescita, chiedono che siano  rivisti e ridotti a 5 (rispetto ai 21 attuali) i parametri  che il Comitato tecnico-scientifico usa come indicatori per il monitoraggio delle singole regioni e la loro classificazione in zona gialla, arancione o rossa. La Conferenza delle Regioni propone al governo l’uso di cinque indicatori specifici (attualmente 21, ndr) per definire il rischio contagio nelle Regioni. Gli attuali parametri sono “inadeguati” e quindi “da rivedere”, insistono. I cinque indicatori sono: la percentuale di tamponi positivi, escluso screening e re-testing degli stessi soggetti, un Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata Iss, tasso di occupazione dei posti letto per pazienti Covid e dei posti di Terapia intensiva; numero, tipologia figure dedicate a contact-tracing.

IN EUROPA, intanto, la seconda ondata del coronavirus che ha travolto l’Europa mostra i primi segnali di allentamento. Complici le strette adottate da quasi tutti i Paesi, le curve dei contagi sembrano abbassarsi. Anche se lentamente. La Francia si dice “fuori dalla seconda ondata” ma aggiunge che “è presto per revocare i lockdown’. Anche Berlino e Londra vedono una stabilizzazione delle curve. Una stretta anti-assembramenti viene attuata in Svezia per la prima volta. In Austria è di nuovo lockdown totale, come a primavera: coprifuoco 24 ore, chiusi fino al 6 gli asili, le scuole e i negozi, e test a tappeto.

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