ANTICIPO DA CAPOLISTA/ E’ una pazza Inter contro la Sampdoria: prima domina, poi rischia il pari. Spalletti e bomber Icardi lanciano i nerazzurri in testa alla classifica, tra luci e ombre

di FABIO CAMILLACCI/ In una sola sera, l’Inter si toglie due soddisfazioni: prendersi per 24 ore (almeno) la vetta solitaria della classifica di Serie A e rispedire al mittente, come “irricevibili”, le critiche di chi la definisce difensivista, speculativa e pure fortunata. Per un tempo, infatti, i nerazzurri di Spalletti annichiliscono una spenta Samp sesta in classifica; poi si complicano la vita fino al 3-2 finale e ai brividi sulla conclusione al volo di Caprari, nei minuti di recupero. Del resto, le cattive abitudini sono dure da estirpare: pazza Inter. La compagine meneghina gioca bene a tratti, a volte non sembra nemmeno una squadra allenata di Spalletti, ricordando il gioco spettacolare che il tecnico di Certaldo praticava quando era alla guida di Udinese, Roma e Zenit San Pietroburgo. Nel primo tempo il gioco sgorga da dietro, con una fitta rete di passaggi. E i gol ne sono la naturale conclusione. Nel finale però la squadra gioca male, difende male, in modo caotico, quando dovrebbe solo controllare. E la Sampdoria, coi buoi che sembravano ampiamente scappati, quasi porta a casa un insperato pareggio.

Luci e ombre nerazzurre. I segnali, insomma, sono discordanti: i nerazzurri dimostrano di poter giocare bene, ma anche che la solidità mentale e difensiva a tratti può abbandonarli. Chi non abbandona mai è Mauro Icardi: doppietta, gol numero 10 e 11 in campionato, 99 e 100 in Italia. Reti da bomber vero, come da campione vero sono le giocate di Perisic, da un’area all’altra. Due gol (Skriniar e Maurito), due pali pieni a portiere battuto, sei ulteriori occasioni più o meno nitide: l’Inter dunque ripaga gli oltre 54mila di San Siro con un primo tempo all’insegna della “grande bellezza”. In sintesi, il classico gioco spallettiano di cui sopra.

Finale di partita per cuori forti. La ripresa non è e non può essere così spumeggiante. E infatti non lo è. Ma per l’Inter non dovrebbe essere nemmeno così terrorizzante. E invece lo è. Icardi al 10’ sembra chiudere la partita. Otto minuti dopo però comincia un’altra partita, con un cross sul secondo palo di Quagliarella che Handanovic valuta male e il giovane subentrante Kownacki trasforma in gol. La Samp, fin lì assente e disastrosa sia in mezzo (dove lotta solo Torreira) che sulle fasce, prende metri e fiducia, grazie anche alla crescita di Quagliarella. Il bomber giramondo c’è sul cross di Praet e il match si riapre del tutto. Otto minuti di speranza per la buona Samp dell’ottimo Giampaolo, poi cala il sipario. L’Inter può godersi il primato in solitaria, almeno per una notte, in attesa di Genoa-Napoli di mercoledi 25 ottobre quando si completerà il turno infrasettimanale di campionato valido per la 10° giornata di campionato. Pazza Inter, ma, capolista.

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