di Fabio Camillacci/
Un sogno che si avvera: il Crotone per la prima volta in Serie A. Una città in festa. Serviva un punto per l’aritmetica promozione. E’ arrivato a Modena nell’anticipo della 39° giornata di Serie B: 1-1. Una promozione da prima della classe, festeggiata con 3 turni d’anticipo, come la Juventus campione d’Italia. Un miracolo costruito in 24 anni, cioè da quando Raffaele Vrenna (tirato per la giacchetta dal fratello Gianni), si ritrovò presidente del Crotone con un gruppo di amici rilevando il club dalla prima categoria. Sì, quel club che aveva avuto nelle sue fila, da dirigente, anche papà Luigi, che portava i suoi ragazzi a vedere, in A, il Catanzaro di Mazzone, Ranieri, Minichini e Palanca: 24 anni e l’epilogo dello storico salto nel massimo campionato (una cosa impensabile l’estate scorsa) è stato tagliato con largo anticipo, rendendo increduli tutti . Il successo crotonese è figlio di arguzia manageriale e ottima programmazione.
Un autentico miracolo sportivo frutto di grande competenza. La rosa assemblata e affidata proprio l’estate scorsa a Juric è costata zero euro. Il tecnico, ex giocatore rossoblù nella gestione Gasperini, dopo un anno tormentato a Mantova in Lega Pro (fu esonerato e poi richiamato) ha coronato il sogno dei fratelli Vrenna e del vice-presidente Gualtieri. Già, il Crotone che vola in A non è costato nemmeno un euro visto che si è puntato su giocatori svincolati e prestiti di giovani da svezzare per i grandi club. Martella, Stoian (dal Chievo), Barberis, Zampano, Dos Santos, Ferrari e Cordaz (entrambi fallimento Parma) per fare qualche nome; tutti pilastri nei loro reparti (Martella su tutti). E poi i prestiti: Yao (Inter), Capezzi (Fiorentina) Ricci e Balasa (Roma), più Garcia Tena (arrivato a gennaio dalla Juve). In più, sempre a gennaio, la punta Palladino (anch’egli proveniente dal fallimento Parma e oggi autore del gol promozione) e Di Carmine, liberatosi dalla Pro Vercelli, arrivato gratis. Ma il colpo per eccellenza è quello di Budimir, 24enne attaccante croato e gioiello del tridente crotonese: gol a raffica, anche lui sbarcato in Calabria a zero euro. Il d.s. Peppe Ursino, aiutato dal figlio Graziano che scandaglia campionati, partite e filmati in mezza europa, pescò la punta in Germania, al St Pauli di Amburgo, dove aveva deluso tutti. Al club tedesco non gli parve vero quando il Crotone bussò alla porta per chiedere il prestito gratuito, con eventuale riscatto fissato a 1 milioni. Budimir, in Calabria, ha ritrovato la via del gol e ora vale molto più del milione che Vrenna verserà nelle casse del St Pauli per riscattare un giocatore ambito da diversi club importanti.
Un cammino trionfale dopo un inizio shock. All’avvio stagionale grande scoppola a Cagliari: 4-1 per i sardi. Poi il Crotone si è messo a volare e non ha più smesso di frequentare le zone alte della classifica. Modulo 3-4-3: Ferrari e Yao in difesa, Capezzi e un grande Martella in mediana, Ricci e Budimir in avanti, i nomi che spiccano in rosa. Una rosa che, comunque, in tutte le componenti ha dato qualcosa in più del prevedibile e rispetto al passato. Senza contare Cordaz, il portiere meno battuto della Serie B, e una difesa gestita abilmente dal brasiliano Dos Santos, che in Italia ha trovato moglie e gloria. Il Crotone è finito in Serie A sfruttando il fattore sorpresa nel girone di andata, ritmi vorticosi e un modulo camaleonte, capace di cambiare in gara con poche mosse. Con le vittorie di Spezia e Bari, i Vrenna iniziarono a capire che il sogno avrebbe potuto davvero realizzarsi. E, tra lo stupore di tutti, il Crotone ha tenuto testa anche al Cagliari per il prestigioso primo posto. Il sogno adesso è realtà. La Calabria, dopo Reggina e Catanzaro, torna in A.
Commenta per primo